Sconfitta 3-0 a tavolino per l'Albania e Serbia penalizzata di tre punti in classifica. È questa la decisione della Commissione disciplinare dell'Uefa dopo gli incidenti...
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Oltre ai tre punti di penalizzazione, la Serbia dovrà anche disputare le prossime due partite casalinghe a porte chiuse. Alle due federazioni è stata inoltre inflitta una multa di 100mila euro.
La partita di Belgrado era stata sospesa al 41' del primo tempo dopo una rissa in campo innescata da un drone che ha sorvolato lo stadio con una bandiera della 'Grande Albanià e la scritta 'Kosovo autoctonò.
L'Albania è stata punita dalla Uefa per essersi rifiutata di tornare in campo dopo l'interruzione. La Serbia, che paga le responsabilità legate ai disordini e all'invasione di campo, giocherà a porte chiuse gli incontri casalinghi di qualificazione a Euro 2016 contro Danimarca e Armenia. Nella classifica del gruppo I non cambia nulla: l'Albania resta in testa al girone insieme alla Danimarca con 4 punti, mentre la Serbia resta fanalino di coda con un punto insieme all'Armenia.
La Federcalcio albanese presenterà ricorso contro la sentenza di oggi dell'Uefa sui fatti della partita di Belgrado del 14 ottobre scorso, valida per la qualificazioni degli Europei 2016, dicendosi «delusa per aver trattato alla pari gli aggressori con le vittime». Lo ha detto noto il segretario generale della Federcalcio albanese Ilir Shulku. La Disciplinare Uefa ha dato tre a zero a tavolino per la Serbia, ma anche una penalizzazione di tre punti in classifica per la nazionale di Belgrado e l'obbligo di giocare le prossime due partite a porte chiuse, ed anche una multa di 100 mila euro inflitta a tutte e due le nazionali.
«Una strana decisione», l' ha definita Shulku, secondo il quale ad aver penalizzato la nazionale albanese sarebbe stato il rapporto dell'arbitro inglese Martin Atkinson, che ha accusato la squadra allenata dal tecnico italiano Gianni De Biasi, di aver rifiutato di ritornare a giocare. «Per i nostri giocatori è stato impossibile riprendere il gioco, dopo le violenze subite in campo sia dai tifosi che dagli addetti alla sicurezza dello stadio di Belgrado», hanno dichiarato i rappresentanti della Federcalcio albanese.
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