"Schumacher, piccoli miglioramenti" Ma arriva subito la smentita

"Schumacher, piccoli miglioramenti" Ma arriva subito la smentita
BERLINO - Voci di speranza e subito dopo anche la smentita della manager. Il mistero sulle condizioni di Michael Schumacher a ormai due anni dall'incidente sulle nevi di...

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BERLINO - Voci di speranza e subito dopo anche la smentita della manager. Il mistero sulle condizioni di Michael Schumacher a ormai due anni dall'incidente sulle nevi di Meribel, in Francia, si arricchisce di un nuovo capitolo. Il rotocalco popolare «Bunte» ha presentato in copertina uno Schumacher sorridente d'annata corredato da un titolo pieno di speranze: «Può di nuovo camminare».


La rivista faceva riferimento a notizie raccolte da un non meglio precisato confidente della famiglia, scriveva di un vero e proprio «miracolo natalizio» e aggiungeva dettagli: «Michael è molto magro ma è in grado di nuovo di camminare un poco con l'aiuto del suo terapeuta. Riesce a fare un paio di passi e può anche alzare il braccio».

Trascorrevano appena poche ore e la manager dell'ex pilota, Sabine Kehm, smentiva ufficialmente tramite la «Bild» la notizia dei miglioramenti. «Purtroppo siamo costretti a chiarire che l'affermazione secondo cui Michael possa di nuovo camminare non riflette la verità». Per non lasciare adito a dubbi, Kehm proseguiva definendo «speculazioni poco responsabili» le notizie di «Bunte» e ricordava l'importanza della tutela della privacy per Schumacher.

«Molte persone che le prendono sul serio coltivano false speranze», aveva concluso la manager. Una smentita a 360 gradi, che però non ha fatto arretrare di un centimetro i redattori di «Bunte»: «Noi restiamo convinti della nostra esposizione dei fatti», ha detto un portavoce del rotocalco sempre alla «Bild». C'è un ulteriore rivelazione del confidente riportata nell'articolo di «Bunte», meno ottimista, che la manager dell'ex campione Ferrari esplicitamente non ha voluto commentare: «L'incidente ha gravemente danneggiato il cervello di Michael. Ha bisogno di essere assistito e così sarà per sempre». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico