Dubbio De Rossi: «Non so se rimarrò alla Roma, ci sto pensando molto»

Dubbio De Rossi: «Non so se rimarrò alla Roma, ci sto pensando molto»
ROMA - «Quella con la Roma è una storia d’amore che è durata talmente tanto ed è stata talmente bella che ridurla a finire un anno prima o un anno...

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ROMA - «Quella con la Roma è una storia d’amore che è durata talmente tanto ed è stata talmente bella che ridurla a finire un anno prima o un anno dopo in questa città o un’altra sarebbe sbagliato». Daniele De Rossi mette in dubbio il suo futuro nella Roma a meno di due mesi dalla scadenza del contratto fissata per il 30 giugno. Il centrocampista di Ostia sta discutendo con club sulla base di un rinnovo di un anno con l’opzione per il secondo a 4 milioni di euro: «Se giocherò il prossimo anno nella Roma? Non lo so, in questo momento penso che ci siano stati dei momenti, delle scelte, delle stagioni in cui era più difficile restare, più difficile legarsi a questa maglia. Non sto meditando cose strane. E’ un momento in cui non sto parlando, ma è un momento in cui ci sto pensando tanto, sia a casa che tra me e me, molte ore al giorno. Qualcosa capirò. C’è un rapporto solido, stretto e d’amore che comunque vada non si interromperà. Queste parole potrebbero far pensare a un commiato anticipato, ma non è così, lo sto dicendo a prescindere», spiega Daniele a Sky Sport.


VINCENTE MA NON VINCITORE
Pochi sono stati i trofei alzati da Daniele nella sua carriera dedicata alla Roma, tanti secondi posti, ma anche tante critiche per non aver raggiunto gli obiettivi prefissati: «C’è un grande limbo tra la vittoria e la sconfitta, che è dove abbiamo navigato noi della Roma per tutta la mia carriera. Uscire sconfitti da un campionato, non è neanche detto arrivare secondo o terzi come succede a noi. Per arrivare secondi vinci tante partite, ne perdi poche, significa che lavori bene in settimane, che hai la mentalità giusta… Significa che comunque per certi versi sei un professionista, un vincente. Purtroppo non sei un vincitore, non sei uno che arriva primo, e questa è una cosa che ti distrugge». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico