LOSANNA - L'impossibile diventa difficile, ma il mondiale MotoGp potrebbe teoricametne riaprirsi con l'annullamento della penalizzazione che costringerà Valentino Rossi a...
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patrocinatori del pilota della Yamaha - spiega una nota firmata dall'avv. Massimiliano Maestretti di Lugano - hanno depositato appello al Tas contro la penalizzazione (si chiede l'annullamento o la riduzione da 3 a 1 punti, in modo da evitare di partire all'ultimo posto in griglia l'8 novembre). L'organo di giustizia sportiva ha fatto sapere che si esprimerà «non più tardi del 6 novembre», quando sono in programma le prime sessioni di prove libere sul circuito Ricardo Tormo, e comunque fino ad allora «non rilascerà ulteriori comunicati in merito».
Comunque andrà - la sanzione applicata dalle Direzione Gara nel Gp della Malesia è al momento sospesa fino alla decisione del Tas - il finale di stagione della MotoGp è destinato a chiudersi con polemiche e discussioni a go-go, con tutti i protagonisti della vicenda di Sepang tirati per il collo e destinati a restare altri nove giorni sul 'ring' della contesa.
«Sono due personaggi molto particolari. Valentino ha fatto un fallo sicuramente spropositato, Marquez ha fatto di tutto per farglielo fare - ha oggi sintetizzato Paolo Campinoti, patron del team Pramac - Valentino ha trovato probabilmente un altro Valentino, non un Gibernau o un Biaggi che hanno chinato la testa». Il 'dottorè è tornato nel 'buen retirò al suo Ranch, il «Motor Vr 46», dove in questi giorni c'è stato il classico via-vai di amici e di persone da sempre legate al campione.
Il nervosismo del dopo gara di Sepang sembra ormai alle spalle, il ritorno a casa gli ha fatto recuperare energie e voglia, e il tweet del campionissimo dell'altro giorno («Lavoro per Valencia») è servito, oltre a rassicurare tutti i tifosi sulla sua presenza sulla pista spagnola e a ringraziare per il sostegno ricevuto, anche per tirare una riga su quanto accaduto, per tornare alla normalità e guardare avanti con fiducia. Sul circuito valenciano d'altronde il 'Dottorè ha vinto due volte (nel 2003 e 2004) ma, allo stesso tempo, ha anche conosciuto la sua sconfitta più amara: nel 2006 gli bastava un piazzamento per vincere l'ennesimo titolo iridato a spese dell'avversario di turno, Nicky Hayden, ma una caduta nei primi giri gli costò caro: gara e titolo.
Valentino ha sempre parlato di un «conto aperto che si può saldare solo in un modo: vincendo il titolo sulla pista dove lo avevo perso». I ricordi portano però anche belle notizie: come nel 2005, al suo secondo anno di Yamaha, quando Valentino partì in griglia come 15esimo ma al traguardo chiuse 3/o. Tre anni più tardi, è il 2008, sulla stesa posta parte 10/o e arriva 3/o. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico