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PESARO - Si torna in campo, domani alle 20.30 c’è il posticipo della seconda di andata delle seria A di basket e all’Arena arriva Trieste. «Abbiamo lavorato su tanti aspetti, volevo vedere altri miglioramenti dopo quelli di Sassari – introduce Aza Petrovic, coach della Carpegna Prosciutto Pesaro -. Venerdì si è unito a noi in palestra Larson e i segnali sono positivi. Ha esperienza, fisicamente non ha problemi, è entrato nelle dinamiche in modo super veloce. Dopo l'ultimo allenamento deciderò se partire con Tyler in quintetto o con Tambone. Ci sono pro e contro, non voglio mettere tanta pressione su Larson nella sua prima uscita. La squadra sta bene, anche Drell – che era stato fuori tutta la settimana prima di Sassari – ha recuperato il ritmo».
Ancora su Larson: «È presto per giudicare ma ha lavorato senza alti e bassi e questo sorprende abbastanza perché di solito i giocatori hanno bisogno di tanto tempo. La prima cosa che mi è piaciuta è che, quando è arrivato, era già pronto al 100% sulla teoria. Aveva imparato tutti gli schemi che gli avevamo inviato. Era preparatissimo e così è entrato subito nel sistema. I numeri tre, quattro e cinque possono avere benefici, attaccando il ferro e tirando con più scioltezza, tempo e spazio. E metteremo Jones nella condizione di ricevere la palla più spesso, per avere equilibrio tra gioco interno ed esterno. Per un po’ a Sassari abbiamo perso di vista il nostro centro e abbiamo subito un parziale di 0-10. Larson come prima cosa cerca i compagni». L’altro play è Moretti: «È cresciuto tantissimo negli ultimi otto-nove giorni. Può sembrare un giocatore freddo ma, quando entra in ritmo, attacca il canestro, mette tanti tiri e l’ho provato in un quintetto strano assieme a Larson».
Trieste è ben attrezzata. «Ha un modo di giocare totalmente diverso da quello della Dinamo.
Corriere Adriatico