Ciclone-Italservice: vince ancora contro Catania e conquista lo scudetto

Ciclone-Italservice: vince ancora contro Catania e conquista lo scudetto
PESARO - Trionfo. Scudetto. Gioia. E festa grande perchè questa è la sera dello scudetto. Forti del 7-1 dell’andata, i campioni in carica sconfiggono ancora...

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PESARO - Trionfo. Scudetto. Gioia. E festa grande perchè questa è la sera dello scudetto. Forti del 7-1 dell’andata, i campioni in carica sconfiggono ancora (3-2) la Meta Catania al Pala Pizza nella gara di ritorno, stavolta di misura, rimanendo sul tetto d’Italia al netto della scorsa stagione non portata a termine, causa lockdown ed emergenza sanitaria da Coronavirus. Colini entra nella storia del calcio a 5, con il sesto scudetto (per la prima volta due con la stessa società) eguaglia il Mago Velasco. Honorio sempre più leggenda con l’ottavo tricolore, nonostante una “vecchietta” di troppo lo mette fuorigioco.

LA PARTITA Colini ritrova De Oliveira, al rientro dopo la squalifica, e rimette in campo Taborda: Marcelinho, l’uomo del primo scudetto è fuori. Samperi dà fiducia a Mambella, con Venancio, Josiko, Musumeci e Italo Rossetti nello starting five. Per la prima volta nella Final Four scudetto, l’Italservice non segna nei primi minuti. Anzi, subisce la rete immediata di Josiko. Colini redarguisce subito i suoi per l’approccio molle. E le urla del tecnico biancorosso fanno effetto: Taborda riporta il risultato in parità. Italservice al piccolo trotto, Meta spigliato, combattivo e gagliardo: 1-1 all’intervallo. Miarelli si distingue anche in apertura di ripresa, salvando su tocco ravvicinato di Venancio. Il Pesaro si affida alle ripartenze ed è pericoloso con De Oliveira, Borruto e Cuzzolino. Samperi vuole vincere almeno la partita e si gioca la carta di Baisel portiere di movimento. Ed è proprio l’argentino a deviare in rete una conclusione di Rossetti. Ma il Pesaro non ci sta e la ribalta in 1’40”, col made in Argentina: Cuzzolino e Borruto. Miarelli nega il 3-3 a Rossetti. E’ un Italservice che non lascia nulla, si prende tutto. Stavolta a casa sua. E Michele Miarelli vince il titolo di MVP della finale scudetto.

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Corriere Adriatico