Ottima Fiorentina per un'ora, poi i due rigori per il Sassuolo. Dragowski non voleva andare in porta

Ottima Fiorentina per un'ora, poi i due rigori per il Sassuolo. Dragowski non voleva andare in porta
Al ghiaccio del Mapei, servirebbero i guanti. A Dragowski non bastano per parare il rigore della parità, di Berardi. Che aggancia in area e aspetta l’uscita, il...

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Al ghiaccio del Mapei, servirebbero i guanti. A Dragowski non bastano per parare il rigore della parità, di Berardi. Che aggancia in area e aspetta l’uscita, il contatto. Il portiere polacco per qualche secondo sta dietro la linea del pallone, quasi si rifiuta di andare in porta, sarebbe stata una bella protesta.

Meglio la Fiorentina, meritava di vincere, per un’ora, invece perde 3-1 Il Sassuolo è timido, il match è teso, i viola non brindano alla salvezza virtuale anticipata. Partono bene, con Ribery, che poi costruisce il vantaggio, finalizzato dal sinistro di Bonaventura, 46° gol in serie A, dopo 5 stagioni all’Atalanta e 6 al Milan. E il palo di Castrovilli.

Nella ripresa il tocco del portiere su Berardi e poi l’abilità di Raspadori, che ruba il tempo a Pezzella, l’argentino lo affonda. Sono rigori cercati ma concedibili, anche al Var. Doppietta rigorosa, di Domenico Berardi, che spera di essere titolare, all’Europeo, ma è durissima. Triplica al 29’ Maxime Lopez, il francese, destro angolatissimo, non imprendibile, è il suo 2° gol.

Il Sassuolo allunga a +5 sul Verona, nel campionato degli umani, dietro le 7 sorelle, la Fiorentina per ora è +8 sul Cagliari, dovrebbe bastare, ma non si sa mai.

Al Mapei c’è una partita nella partita, di Beppe Iachini contro il Sassuolo. Si sbraccia, a fine primo tempo, in genere si muove nervosamente, con quella sua andatura dinoccolata, alla Rudi Voeller. Accompagna i contropiedi della Fiorentina, è la sua Viola, destinata alla seconda salvezza, con lui, dopo quella abbondante e anticipata a Sassuolo. Poi andò a Empoli, subentrato e licenziato, idem a Firenze, ma con rientro.

Ecco, difficilmente resterà, perchè il suo calcio è antico, come Castori, che però resta a un punto dalla serie A. 

Iachini, dunque, qui era subentrato a Bucchi, impattò bene, giocò male, andò in crisi, si riprese in tempo, fermò le grandi eppure a Squinzi non piaceva il suo gioco e allora venne congedato, giustamente. “Il bel gioco sono p....”, ci disse al telefono, l’indomani del mancato rinnovo. 

Poi arrivò De Zerbi, che in tre stagioni ha miracol mostrato, come gioco e valorizzazione della rosa.

Beppe Iachini è un bel personaggio, dal gioco troppo passivo, difensivo, non spettacolare, però abbastanza redditizio. “Al secondo anno, magari, avremmo osato di più”.

Iachini è stato il primo a valorizzare Dybala, nel Palermo, in A e in B, il suo calcio è lo stesso di quando giocava, grinta e ripartenze, niente colpi di classe, concentrazione feroce.

Potessero allenare insieme, Dez e Iachini sarebbero perfetti, uno per la fase difensiva e le motivazioni, il bresciano per le emozioni, le idee. Dunque, Dez è in uscita, fra Roma, Fiorentina, anche soltanto Verona, chissà, piazze comunque con tifosi imparagonabili al distretto emiliano delle ceramiche.

Il patron Comisso è in tribuna, una volta di più resta deluso, del resto in estate voleva Daniele De Rossi, su consiglio di Pradè, poi tenne Iachini, salvo scaricarlo dopo lo 0-0 di Parma. 

Resta la sensazione, senza pregiudizi, di una Fiorentina troppo controllata, il primo non prenderle non può andare, per una società che vinse due scudetti e ha un buon montestipendi. Primo tempo toscano da 7, secondo da 4. Sassuolo 5 e 7. Giovanni Carnevali saprà fermare Dez? Sennò, chissà, magari riprenderà Eusebio Di Francesco...

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Corriere Adriatico