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ANCONA Scattano domani, a Budapest, i Mondiali all’aperto di atletica leggera. Fra i 78 atleti azzurri partecipanti ci sono anche due marchigiani, Gianmarco Tamberi e Simone Barontini, entrambi anconetani, impegnati rispettivamente nel salto in alto e negli 800 metri. Due atleti che attendono con ansia l’inizio delle rispettive gare alla ricerca di probanti conferme.
Il capitano
Gianmarco Tamberi sarà impegnato nelle qualificazioni domani alle 10.35. Poi l’eventuale finale martedì alle 19. «Non vedo l’ora di gareggiare, mi sento molto bene - le parole di Gimbo, ieri a Budapest -. Ho lavorato tanto, ci ho messo tutto me stesso con il mio team, ho fatto tutto quello che si poteva fare per arrivare qui in forma.
Poi la gara va fatta e l’Usain Bolt del salto in alto, ovvero Mutaz Barshim, è ancora tra noi e sarà dura, ma sono pronto a dare il meglio di me.
Gli 800 metri
Pronto a scendere in pista (martedì le batterie alle 19.20) anche Simone Barontini sugli 800 metri. «Sto molto bene ed avverto sensazioni positive – afferma Barontini -. Mi sono preparato a dovere – e sono pronto a questa sfida. Cosa mi aspetto dai Mondiali? Intanto di disputare delle ottime prove, sia in batteria che nelle eventuali semifinali e finali».
Il tempo
Recentemente Barontini ha corso in 1’44”50, che è il suo primato personale, ed il sedicesimo tempo fra la cinquantina di iscritti. «Ma in gara il tempo fatto in precedenza – spiega – conta relativamente. Ci vogliono testa e gambe al momento. Ovviamente spero di ottenere il massimo possibile. Raggiungere la finale sarebbe un sogno che spero proprio di realizzare. Il record italiano di Marcello Fiasconaro (che dura da 50 anni ed è il più longevo della storia dell’atletica italiana ndr)? Non rappresenta un assillo ma ovviamente ci penso. Per batterlo devo limare il mio crono di 8 decimi. Quest’inverno ne ho parlato con lo stesso Fiasconaro che mi disse: prima fammi fare i 50 anni dal mio record e poi battilo. Una scadenza già passata a giugno, adesso tocca a me».
Roberto Senigalliesi Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico