Michael Schumacher non è più lo stesso da sei anni. Era il 29 dicembre del 2013 quando il pilota di Formula Uno rimase vittima di un grave incidente sulle nevi...
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Quella tragica mattina di sei anni fa il sette volte campione del mondo si trovava insieme a suo figlio Mick, all'improvviso è andato fuoripista mentre sciava e ha battuto la testa contro una roccia così violentemente da rompere il casco protettivo che indossava. Un incidente che gli è quasi costato la vita. Alle “condizioni critiche” del primo bollettino medico seguirono poi notizie sul coma indotto e sui mesi di rianimazione, ma gli aggiornamenti sono diventati sempre più poveri di dettagli via via che l'ex campione della Ferrari veniva trasferito all’ospedale del Vaud, a Losanna, e in seguito alla casa svizzera di Gland, sulle rive del lago di Ginevra.
Dall’incidente di sei anni fa ad oggi, solo la moglie Corinna, i suoi due figli - Gina Maria e Mick - e gli amici intimi conoscono la verità sulle sue condizioni. Secondo alcuni vivrebbe in uno stato semi-vegetativo, ma recentemente si è parlato di un suo ricovero all’ospedale Georges Pompidou di Parigi, dove sarebbe stato sottoposto a una terapia segretissima a base di cellule staminali con un luminare nel campo. Schumacher sarebbe assistito 24 ore su 24 e costantemente protetto da sguardi indiscreti.
La moglie è tornata a parlare a pochi giorni dal sesto anniversario dell'incidente e in vista del lancio di una nuova pagina social da parte del fan club di Schumacher, #KeepFightingMichael, che significa "continua a lottare". Corinna si è espressa parlando direttamente ai tifosi di «molte piccole particelle» che «possono formare un grande mosaico». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico