Via la mascherina, Cocciaretto: «Che bello stare senza, ma non riuscirò ancora a toglierla del tutto»

Via la mascherina, Cocciaretto: «Che bello stare senza, ma non riuscirò ancora a toglierla del tutto»
Elisabetta Cocciaretto, astro del tennis marchigiano. Siamo arrivati a togliere le mascherine all’aperto dal prossimo lunedì. Secondo lei è punto, game o set...

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Elisabetta Cocciaretto, astro del tennis marchigiano. Siamo arrivati a togliere le mascherine all’aperto dal prossimo lunedì. Secondo lei è punto, game o set nella sfida contro il Covid?


«Io lo considero un buon punto di partenza, quindi direi che siamo un break avanti. Questa guerra contro il Coronavirus può essere davvero paragonata ad una partita di tennis: lunga, da combattere fino all’ultimo secondo. Però adesso voglio essere ottimista: dico che siamo in vantaggio».

 

Lei è giovanissima, ha 20 anni, come ha vissuto la sua passione sportiva in questo anno e mezzo di pandemia? La mascherina è stata un peso o alla fine si è abituata ad averla sempre con sè?
«All’inizio non è stato semplice adattarsi a questa novità anche perchè è arrivata all’improvviso con una pandemia mai vista prima e con un virus sconosciuto di cui non si sapeva praticamente nulla. Dopo un anno e mezzo posso dire che personalmente mi sono abituata a tutto. Alle mascherine, ma anche ai tamponi: credo di averne fatti in tutto 98, uno a settimana per gli allenamenti e le sfide in campo».

E che effetto le farà adesso, frequentando i suoi coetanei, potere uscire la sera senza indossare il dispositivo?
«Un bell’effetto, direi, nonostante io esca davvero poco. Tuttavia se ci rifletto bene, se penso a quello che è stato in questo ultimo anno e mezzo, credo che farò difficoltà a toglierla completamente all’aperto. Anche se sono vaccinata, anche se non ho mai avuto in tutto questo tempo un tampone positivo, per me la mascherina è una protezione in più che mi preserva dal virus e mi aiuta ad essere più serena dentro e fuori dal campo da tennis».

Bisognerà comunque portarla sempre dietro, perché nei luoghi al chiuso o affollati resta obbligatoria. Lei solitamente dove la sistema per non dimenticarla?
«Sempre al braccio, una mia fedele compagna di viaggio».

E ne ha qualcuna in particolare?


«Quando mi sposto uso sempre la Ffp2 che mi fa sentire più protetta, quando esco la sera magari utilizzo una chirurgica nera che si abbini al vestito che indosso. E poi la mascherina della Nazionale che sta sempre con me».

 

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Corriere Adriatico