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ANCONA Subito una considerazione: la vittoria sul Sestri Levante per 3-1 (la prima rimonta dell’anno) ha mantenuto a galla l’Ancona. Un finale diverso, infatti, sarebbe stato già l’equivalente dei playout a due giornate dal termine. Se non matematico, quasi. Invece, la buona reazione contro i liguri ha concesso ai dorici di giocarsi altre due finali continuando a sperare nella salvezza diretta. Pur rimanendo in zona rossa.
Le due finali
La prima, domenica nel derby di Pescara.
La vittoria dell’emergenza
Analizzando l’ultimo successo, emergono i meriti di mister Boscaglia. Il tecnico siciliano, in una situazione emergenziale dettata dalle assenze e dal contesto, ha sfoderato un’Ancona inedita capace di riscoprirsi - almeno - rabbiosa seppur approssimativa in termini di costruzione. Con le defezioni di un difensore (Mondonico), due centrocampisti (Gatto e Paolucci) e un esterno offensivo (Cioffi), l’allenatore ha varato un inedito 4-2-3-1 esaltando le risicate armi in suo possesso senza soccombere. Il risultato positivo si traduce nella leadership difensiva di Pasini, nella reattività di Barnabà da terzino (decisivo il salvataggio sull’1-1), nell’ottima prova di cucitura dei reparti da parte di Prezioso, nella posizione di Saco (rete numero sette in campionato) a ridosso della punta così da sfruttare i suoi inserimenti senza palla e nella generosità di Spagnoli abile nel partecipare anche alla manovra reinventandosi rifinitore come in occasione del 3-1 del redivivo Agyemang (gol, peraltro, importantissimo nell’ottica della differenza reti proprio con il Sestri Levante, distante -3).
Il gol con dedica
Una nota a margine la merita proprio Spagnoli, capitano ad interim per via dell’assenza di Gatto. Il centravanti si è sbloccato dopo cinque partite di digiuno realizzando, su rigore (una delle specialità della casa), il tredicesimo centro stagionale. Per il bomber di Pordenone è la miglior annata, a livello realizzativo, della carriera. E il traguardo non poteva che meritare una dedica speciale, apparsa ieri sul proprio profilo Instagram. Una foto dell’esultanza con le braccia al cielo e un pensiero, dal cuore, verso chi se ne è andato nei giorni scorsi: «Fai tutto quello che puoi con quello che hai, come sempre. Il Tuo campione, ciao nonno». La missione salvezza passa anche da questi gesti e da questi uomini.
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