Mancini proietta in alto l'Inter "La Juve non è poi così lontana"

Mancini proietta in alto l'Inter "La Juve non è poi così lontana"
MILANO - Roberto Mancini vuole lo scudetto. Thohir gli aveva promesso una squadra competitiva, in grado di lottare per il...

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MILANO - Roberto Mancini vuole lo scudetto.


Thohir gli aveva promesso una squadra competitiva, in grado di lottare per il tricolore ed è stato accontentato.





E adesso l'allenatore marchigiano dell'Inter è sicuro di poter soddisfare le proprie ambizioni, anche perchè la Juventus non è poi così distante, senza Tevez e Pirlo i bianconeri hanno perso giocatori importanti. Sono queste le convinzioni del tecnico dei nerazzurri, espresse nella tradizionale conferenza d'inizio stagione.



Obiettivi dichiarati apertamente e rimarcati anche con un tweet: «Si riparte. Abbiamo davanti due mesi intensi di lavoro per riportare l'Inter a competere per lo scudetto». Mancini non si nasconde. È sicuro del potenziale della squadra, è un allenatore abituato a vincere ed è tornato in nerazzurro per riportare il club ai vertici. Una sfida che non vuole perdere. «Siamo l'Inter ? annuncia, in conferenza - e dobbiamo sempre puntare al massimo. L'obiettivo è quello lì. Vogliamo ridurre il gap con la Juventus che non credo sia così enorme. Hanno perso Pirlo e Tevez, giocatori che portano esperienza e qualità. Li hanno rimpiazzati con dei giovani che probabilmente avranno bisogno di più tempo. Forse all'inizio qualcosa perderanno. Speriamo».



Mancini calcola e ragiona. Quest'anno crede davvero di poter appagare le proprie ambizioni. Merito di quanto raccolto dal mercato, dei sacrifici economici fatti da Thohir con un colpo in particolare: Kondogbia. E l'investitura del tecnico sul francese è di altissimo livello: «Può diventare tra i più forti centrocampisti al mondo. Ha margini di miglioramento enormi. Dopo i due o tre mostri sacri in circolazione, c'è lui. Può diventare il nuovo Iniesta, o Tourè. L'Inter ha fatto un grosso sacrificio, ma è un giocatore importante».



E l'Inter non è intenzionata a fermarsi. Dopo Kondogbia, Miranda, Murillo e Montoya ? che sono stati ufficializzati oggi ?, il presidente è pronto a fare altri regali, anche se non si sbilancia: «Dipenderà dal mercato ? afferma Thohir dopo la conferenza dell'allenatore ? ma i nomi non si fanno. Siamo tutti entusiasti per questa stagione. A Milano fa caldo e credo che l'annata nerazzurra lo sarà altrettanto?. Nelle mire del ds Piero Ausilio c'è un giocatore in particolare: Perisic del Wolfsburg. I rapporti tra i due club sono ottimi e l'Inter ha sondato il terreno per un prestito. Mancini, però, in conferenza non si sbilancia. Dopo la delusione per Tourè »credo sia intervenuto qualcuno al di sopra che lo ha convinto a rimanere nel City«, risponde con un sorriso alle domande di mercato. »Jovetic è del City, Perisic del Wolfsburg. Salah... Eh, non lo so. Se l'ho chiamato? Ho finito il credito. Quando si capirà la sua situazione si comincerà a parlare«.



Mancini, con le sue chiamate di corteggiamento, sta facendo la differenza. Questo ruolo di tecnico-manager aiuta i dirigenti nerazzurri e appaga l'allenatore stesso. »Stiamo lavorando sul reparto offensivo ? conferma ? dove siamo pochi. Cerchiamo giocatori in grado di giocare sia da esterni che da centrali«. Qualche sacrificio in uscita, però, andrà fatto. E i candidati a dire addio sono due giocatori fortemente voluti a gennaio: Santon e Shaqiri. »Li abbiamo presi a gennaio, perchè ci abbiamo creduto. La rosa va ridotta a 25 giocatori e purtroppo qualcosa in uscita bisogna fare, anche se a malincuore. Kovacic è un giocatore dell?Inter su cui facciamo affidamento«.



Si sta attuando una vera e propria rivoluzione, seguendo le indicazioni di Mancini. Una squadra nuova, fisica, che vuole tornare grande e vincere lo scudetto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico