MILANO - Strani movimenti, ipotesi particolari. E adesso la tentazione c'è: quella di abbandonare un calcio italiano, nel quale non si riconosce più, i cui...
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La difesa, punto di forza dell'Inter capolista dell'andata, perde sicurezza. Il centrocampo stenta nella fase di costruzione e di ispirazione della manovra, l'attacco è troppo dipendente da Icardi, sempre meno propenso a collaborare con i compagni, superbo e isolato nel suo 'aventinò calcistico. I punti interrogativi sono rappresentati da Kondogbia, Perisic, Melo e non solo. Jovetic è un caso. L'Inter non gira e il mercato non decolla con Thohir poco propenso ad accontentare Mancini, nonostante lo coccoli e lo blandisca continuamente. Vendere giocatori come Juan Jesus, Ranocchia, Santon è più difficile del previsto. Con l'affare Guarin in Cina si potrebbe pensare al colpo grosso, Lavezzi a gennaio. Eppure il trentenne fantasista argentino rischia di essere l'ennesimo solista in una squadra patchwork. Il centrocampo avrebbe bisogno di un regista di classe e non solo della grinta di Medel, troppo rozzo per fare il direttore d'orchestra di una squadra che fino a pochi giorni fa lottava per lo scudetto. Mancini sembra insofferente: forse non si sente davvero protagonista di un calcio che stride con la sua eleganza e riservatezza. Per ora - dice - non c'è niente ma l'Inghilterra non è poi così lontana. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico