Guardiola, a chi la racconti? «Manchester City-Inter, arrivare secondi non sarebbe comunque male»

Guardiola, a chi la racconti? «Manchester City-Inter, arrivare secondi non sarebbe comunque male»
Pep, siamo italiani. E un po' lo sei anche tu: a chi la racconti? «Mi hanno chiesto tanto per questa partita. Siamo qui ma sono sempre le solite domande prima di una...

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Pep, siamo italiani. E un po' lo sei anche tu: a chi la racconti? «Mi hanno chiesto tanto per questa partita. Siamo qui ma sono sempre le solite domande prima di una partita così importante, niente di nuovo», ha detto Pep Guardiola, che con il Manchester City si gioca la finale di Istanbul contro l'Inter. «Le farfalle nello stomaco ci sono, domani ancora di più, ma non devo dimenticare che alla fine è una partita di calcio, dobbiamo fare quello che sappiamo, analizzare l'Inter e ricordare di essere tranquilli, perché è una semplice partita di calcio», ha concluso.

La doppietta è già stata fatta

I Citizens hanno vinto Premier e FA Cup: «Abbiamo dato tanti giorni liberi, ci siamo visti per 11 mesi e siamo stanchi di vederci. Abbiamo poi conosciuto l'Inter, le sue potenzialità, ma siamo stanchi e dovevamo arrivare con tranquillità. Dobbiamo parlare poco e domani fare tanto». E ancora: «Quello che penso è che l'unica cosa che conta sia quello che fai in campo domani, la storia non conta e neanche quello che hai fatto fino a questo momento. Dobbiamo conoscere l'Inter il meglio possibile e immaginare quello che faranno. Fanno un grande possesso palla, con inserimento dei centrocampisti, specialmente Barella. Non penso ad altro se non a questo. Se vinceremo saremo la squadra più forte d'Europa, altrimenti i secondi, che non è comunque male. Loro con lo 0-0 penseranno che stanno vincendo, noi che stiamo perdendo. Se prendiamo gol non dobbiamo pensare che dovremo fare tre gol, ne basta uno». E su Haaland: «Ha una grandissima opportunità, ma penso che ci sarà tante volte. Gli ho detto che avrà poco spazio, con tre centrali e Brozovic con Calhanoglu. Lui sa che ci vorrà pazienza, gli faremo arrivare le palle per poter segnare».

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Corriere Adriatico