MACERATA - Quattro punti di penalizzazione in classifica. È il rischio che corre la Maceratese in vista dell’appuntamento di domani, quando si discuterà avanti...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il deferimento si riferisce «alla tardiva iscrizione al campionato di Lega Pro, determinata da una contestazione della Covisoc sul presunto mancato ripianamento complessivo della carenza patrimoniale, cosa che la Tardella aveva provveduto a fare in modo ridotto, ma ritenuto giusto dai suoi consulenti contabili dovendosi escludere dal computo gli imponenti investimenti effettuati dalla società nell’impianto sportivo di Collevario». La società ha poi provveduto a ripianare, con riserva di impugnazione, la presunta carenza patrimoniale con investimento personale della Tardella per consentire l’iscrizione della squadra al campionato. «Tale ingente impegno economico ha determinato il ritardo del versamento, poi effettuato, di contributi Inps, ritenute Irpef e saldo Iva - si legge ancora nella nota - Il deferimento, ove venisse totalmente accolto dal Tribunale, mette a rischio la società di quattro punti di penalizzazione nell’attuale classifica, oltre ad una sanzione pecuniaria parametrata alla gravità dei fatti contestati ed eventualmente accertati, con conseguente inibizione temporanea della presidente e dei consiglieri deferiti all’assolvimento delle attività collegate alla gestione della società nell’ambito della Federcalcio».
«Gli scriventi difensori - prosegue la nota - nutrono fiducia per un rigetto almeno parziale del deferimento, avuto riguardo in particolare alla questione principale relativa al ripianamento della carenza patrimoniale, con conseguente limitazione della penalizzazione in classifica, così come è avvenuto il 4 novembre scorso per l’altro deferimento attinente alla vertenza del calciatore Faisca che si è concluso con un’ammenda di 3.000 euro a carico della sola società, scongiurando la possibile penalizzazione di un punto in classifica». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico