Mister Alessandrini in panchina, ma anche un paio di allenatori in campo. Sia Nodari che Lunardini sono infatti stati dei punti di riferimento per il proprio tecnico e per i compagni nell’ultima stagione dell’Alma, dopo aver svolto questo ruolo pure nelle precedenti due a Fano. Bravi giocatori, professionisti seri e uomini di carisma, pronti a mettere la loro esperienza al servizio della squadra e in particolare dei più giovani. In una categoria con ben quattro under obbligatori nell’undici titolare figure di questo genere diventano fondamentali, perché possono essere d’esempio e da guida per tutti. Lunardini agisce poi proprio nella zona nevralgica, ed è quello che fa un po’ da collante tra i reparti cercando di mantenere le giuste distanze tra di essi e garantire all’intero assetto una certa compattezza. Non per niente ha alle spalle una ventina di presenze in A, una novantina in B e oltre un centinaio in C1. E a quota cento è quasi arrivato anche con l’Alma in D, come mai gli era accaduto in passato indossando la stessa maglia: «Il mio record personale - ha spiegato Lunardini - era di un’ottantina a Pavia in tre stagioni e a marzo in effetti mi sono accorto di averlo già superato col Fano. Sono estremamente orgoglioso di questo, perché mi sono trovato benissimo qui e mi ritengo soddisfatto anche per quanto sono riuscito a dare in campo».