BERLINO - «Vincerà il gruppo di Kazan», dichiara in maniera netta quanto spavalda Vladimir Alekno, monumentale, per la stazza e il palmares, allenatore dei...
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«Il percorso che ci ha portato a questa finale di Champions League è sicuramente interessante - ha detto capitan Stankovic -. Gli ultimi due giorni sono stati intensi anche senza partite, tante emozioni, però siamo arrivati ad un punto in cui dobbiamo lasciare tutto alle spalle e pensare all’ultimo. Vogliamo conquistare questo trofeo». Sono cominciati ad arrivare ieri in ordine sparso i circa 500 tifosi della Lube che oggi si coaguleranno a formare un’unica macchia rossa sulle tribune della Max Schmeling Halle per trascinare la squadra di De Giorgi al secondo trionfo in cinque giorni. La maggior parte di loro è arrivata tra ieri e oggi con voli aerei di vario tipo, ma due pullman sono arrivati ieri nel primo pomeriggio e sono segnalate anche alcune auto private. Per alcuni sarà un blitz velocissimo, con arrivo oggi pomeriggio e ripartenza domattina all’alba.
ZENIT KAZAN - LUBE CIVITANOVA 1-3
E' la finalissima. E la Lube ha tanta voglia di bis. Ma l'inizio di partita è tutt'altro che confortante con Kazan che domina in ogni fondamentale prendendo subito il largo: 5-1 al via, poi 12-7 e i russi sempre avanti anche se la squadra di De Giorgi qualche meccanismo riesce a sistemarlo. Parte centrale del set confortante, parte finale da dimenticare con Kzan che domina e chiude il set sul 25-16.
E' tutta un'altra Lube quella che si vede nel secondo set con la squadra di De Giorgi attenta in difesa e molto efficace in attacco: equilibrio in avvio poi Juantorena e c. dominano con il margine di vantaggio che si allarga progressivamente perchè si passa dal 12-7 al 17-11 quindi al 19-11, il 21-13 è una sorta di garanzia, Kazan è in difficoltà e lo testimonia anche il 25-15 con cui si chiude il secondo parziale.
Copione stravolto, la Lube fa quel che vuole. E gli riesce tutto. Kazan ha le spalle al murto: subito 3-2 per i marchigiani, quindi 5-3 prima dell'allungo che fa capire tante cose. Civitanova va sul +6 (10-4), non si discunice e anzi allarga la forbice sul 14-6 per poi volare sul 20-9 con i tifosi Lube al settimo cielo. Strapotere di Civitanova, lo Zenit non sa come reagire: 22-10 e fine parziale sul 25-12. Sognare è lecito, molto lecito.
L'inerzia della partita è tutta nelle mani di Civitanova, ma nel volley e la finale scudetto di Perugia lo conferma in maniera nettissima non si può mai dare niente per scontato. Sokolov e c. hanno però fame, tanta fame, sanno che questa è un'occasione più unica che rara e anche nel terzo set l'approccio è buonissimo. Equilibrio in avvio poi LUbe sul +3 (9-6), margine che si allarga (11-7) e Kazan ancora in forte difficoltà. Lube che vola sul 13-8 prima sul +8 poi (16-8), sembra ci sia una sola squadra in campo. C'è un vantaggio e anche ampio da amministrare: la Lube va sul 18-11, sette punti al paradiso. Meno sette, meno sei, meno cinque sul 20-12, lo champagne è pronto, arriva anche il 21-12. Mancano solo le virgole per scrivere la settimana più bella della pallavolo marchigiana e anzi dello sport marchigiano: 22-12 poi 23-13 prima e 24-14 poi. Ultimo ruggito di Kazan, alle 20,46 arriva il trionfo: 25-19 e Lube nella storia. E che storia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico