BARCELLONA - Il Barcellona è campione di Spagna. Oggi pomeriggio, nel turno conclusivo della Liga, ha battuto il Granada in trasferta grazie a una tripletta firmata da...
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Così al Real Madrid di Zinedine Zidane non è riuscita l’impresa impossibile del sorpasso. Sfruttando due gol di Cristiano Ronaldo, i blancos hanno steso il Deportivo La Coruña allo stadio Riazor (0-2) e hanno chiuso la stagione al secondo posto con un ritardo di una sola lunghezza. Un ottimo campionato, comunque. Da annotare che Cristiano ha anche lasciato il campo all’intervallo, dopo aver subìto un colpo al piede.
Va detto però che il Barça di Luis Enrique e di Leo Messi ha meritato il successo finale. Perché ha espresso la manovra migliore nell’arco di 38 giornate, ad esempio. E al quadro bisogna abbinare il bilancio di 29 vittorie e di quattro pareggi raccolti nell’andare di 38 gare. E non basta. D’altronde, a spiare i numeri legati ai gol, si intuisce un’immagine che restituisce tutta la potenza blaugrana. Le cifre raccontano che il Barcellona ha segnato 112 reti, quasi tre ogni 90’, e ha potuto contare sulla vena realizzativa di fenomeni come Suarez, capocannoniere con 40 centri; come Messi, autore di 26 gol; o ancora Neymar, andato a bersaglio in 24 occasioni.
Ha dominato la Liga almeno fino al 30esimo turno, il Barça. Poi, perso il Clasico, ha faticato più psicologicamente che non tatticamente. Ma, alla fine, ha saputo comunque legittimare la conquista del titolo. Nessuna festa pubblica è però prevista: il club vuole attendere la finale della Copa del Rey della settimana prossima.
Quanto al Madrid, troppo tardi ha indovinato la via giusta per soddisfare l’urgenza di ambire al vertice. Adesso si dedicherà alla preparazione della finale di Champions League del 28 maggio. Sarà un derby. Degli obiettivi del Real, forse il primo, al di là della Liga.
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Corriere Adriatico