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TOKYO - Arrivano altre due medaglie di valore in casa azzurra. A Tokyo le luci della ribalta oggi si sono accese per gli atleti marchigiani, la capitana Assunta Legnante e il mezzofondista Ndiaga Dieng, entrambi tesserati per l'Anthropos Civitanova, capaci di vincere un argento e un bronzo nelle rispettive specialità.
La lanciatrice non vedente, con già all’attivo un altro sigillo d’argento nel disco F11, entra in pedana del peso F11 per difendere il doppio titolo conquistato a Londra 2012 e a Rio 2016. La gara risulta più complicata del previsto sia per la pioggia che per l’estenuante confronto con l’uzbeka Safiya Burkhanova. Con il lancio iniziale di 14,26 la pluricampionessa mondiale napoletana va subito in testa, ma la prima posizione dura poco perché la Burkhanova piazza la misura vincente di 14,78 già nella seconda prova.
Da quel momento in poi seguono due nulli, e quel 14,62 al quinto tentativo che le assicurano il secondo posto sul podio.
In pista invece, c’è la rivincita di Ndiaga Dieng dopo il quinto posto nei 400 metri. Questa volta l’atleta di origine senegalese ci cimenta sui 1500 T20, la specialità di elezione con cui è riuscito a guadagnarsi anche il terzo posto agli Europei in Polonia. E anche qui trova un bronzo speciale frutto di una gara perfettamente controllata nei dettagli tecnici e un crono di 3:57.24, dietro al britannico Owen Miller, oro, e al russo Alexandr Rabotnitskii, argento.
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Corriere Adriatico