L'addio di Galliani: «Sarò solo tifoso. I dirigenti passano, il Milan resta»

L'addio di Galliani: «Sarò solo tifoso. I dirigenti passano, il Milan resta»
MILANO - L'ItalMilan voluto da Silvio Berlusconi cresce. E' salito sul podio Champions. Adriano Galliani sorride, nonostante sia in partenza. Ha la forza di pensare solo...

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MILANO - L'ItalMilan voluto da Silvio Berlusconi cresce. E' salito sul podio Champions. Adriano Galliani sorride, nonostante sia in partenza. Ha la forza di pensare solo al presente senza perdersi d'animo. L'ad con la valigia continuerà a fare il suo lavoro fino al closing (non c'è ancora una data e non c'è ancora nemmeno una lista di chi diventerà il proprietario del club rossonero). 


Parlando dopo aver ricevuto la Guirlan d'honneur' , Galliani ha risposto chiaramente a chi gli domandava se gli dispiaccia lasciare il club rossonero: «Il Milan fra poco compie 117 anni. L'importante è il bene del Milan. I dirigenti passano, ma è importante che il Milan continui, poi cerchi di fare bene in futuro come bene abbiamo fatto con il presidente Silvio Berlusconi in questi anni. Ora sono concentrato, poi rimarrò tifoso del Milan. L'amore non passa». Il futuro? «Giuro che non ci ho pensato, non ci penso».

Adesso i tifosi del Milan si possono godere una squadra giovane e italiana. «Se Montolivo non si fosse fatto male ci sarebbe stato anche lui e vi do un'anticipazione. Ho parlato con Ventura e credo che nei prossimi stage dovrebbe essere chiamato anche Calabria se guarirà dal suo problema. Lapadula al primo gol è stato chiamato in Nazionale: non ci credeva, era a Torino ed è partito come un razzo. Ha una cattiveria agonistica che non ha eguali negli altri 27 giocatori del Milan. Rincorre chiunque, ha una ferocia agonistica che raramente ho trovato in questi trent'anni. Con la volontà si può fare tanto e lui ce l'ha di ferro». 

Ora si pone il problema: lui o Bacca nel derby? «Decide Montella...». Giovani italiani ma anche giovani stranieri come Niang e finalmente Suso. «Il merito è soprattutto di Maiorino, mi ha fatto una testa terribile. E' costato 200.000 euro, ha sempre fatto molto bene nelle nazionali giovanili, sembrava un grandissimo giocatore e non ha ancora 23 anni». 


Ancora una volta Galliani difende Mihajlovic. Un allenatore che costruito una base solida e probabilmente non fosse stato per le continue intrusioni presidenziali oggi sarebbe ancora al suo posto con un coppa Italia in più in bacheca: «Oggi abbiamo una buona squadra ma lo era anche l'anno scorso. Non è certamente colpa di Sinisa. Ci sono gli anni in cui le cose vanno bene. Gli anni in cui i giocatori si separano dalle mogli, l'anno scorso è stato il record, quest'anno invece tutti d'amore e d'accordo. In trent'anni credo di aver capito i meccanismi come la religione. Ci sono gli anni dove ci sono i misteri gaudiosi e quelli dolorosi. Quest'anno sembra un mistero gaudioso...». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico