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La Juventus ha ricevuto una multa da 718mila euro, ma nessuna penalità. È questa la sentenza del Tribunale federale, che mette fine al caso cosiddetta della manovra stipendi, chiusa con un patteggiamento richiesto dal club bianconero. L'accordo prevede la rinuncia a qualsiasi ricorso da parte dalla società bianconera sulle vicende pendenti.
In base al patteggiamento, accolto dal tribunale federale nazionale, il club bianconero pagherà la pena pecuniaria, da dividere tra club e dirigenti coinvolti.
Le motivazioni della Figc
«La sanzione della penalizzazione di dieci punti in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso, anche in un'ottica equitativa, si rivela del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza come innanzi enunciati». Con questa frase, che precede l'annuncio sanzione, si chiudono le venti pagine di motivazioni della condanna inflitta lo scorso 22 maggio alla Juventus dalla Corte federale d'appello, sezioni unite. Il documento è stato diffuso poco fa, proprio nel giorno che vede il club bianconero davanti al Tribunale federale per il procedimento per la cosiddetta manovra stipendi.
I punti di penalizzazione
Nelle motivazioni della sentenza della Corte federale di appello sul caso plusvalenze emergono i criteri con cui è stato deciso il -10 alla Juventus. La penalizzazione è stata commisurata alle responsabilità dei singoli dirigenti: Paratici 4 punti, Agnelli 3, Arrivabene 2, Cherubini 1. Mentre il proscioglimento degli altri membri del Cda senza firma ha determinato lo «sconto» di 5 punti rispetto al -15 iniziale.
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