Jesina terza e Fabriano Cerreto ultimo: iniziata la volata per la D

Il presidente Claudio Guidarelli, il tecnico Renzo Tasso e il ds Sergio Gubinelli del Fabriano Cerreto
ANCONA - Jesina terza o, male che vada, quinta in graduatoria con 41 punti, Fabriano Cerreto di sicuro ultimo tra le 19 società che hanno presentato domanda di ripescaggio...

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ANCONA - Jesina terza o, male che vada, quinta in graduatoria con 41 punti, Fabriano Cerreto di sicuro ultimo tra le 19 società che hanno presentato domanda di ripescaggio in Serie D. Oltre ai leoncelli, tra le retrocesse ai playout o per distacco superiore a 7 punti, alle quali spetta la prima chiamata e le successive in numero dispari, sono in ballo Anzio, Castelvetro, Grumellese, Lumezzane, Nuorese, Rignanese, San Severo, Varese, Varesina e il Montebelluna, di sicuro primo con almeno 54 punti per i 10 anni di fila in D e due scudetti giovanili vinti nell’ultimo decennio. Sono solo sei le non promosse dall’Eccellenza, alle quali spetta la seconda chiamata e le successive in numero pari: Agropoli, Busto, Cannara, Città Sant’Agata, Classe e Villafranca Veronese, probabilmente primo in lista e quindi secondo per l’alternanza dei ripescaggi. Seguono Correggese e Fabriano Cerreto, retrocesse direttamente, ma i reggiani saranno davanti per i quattro campionati di D disputati nell’ultimo cinquennio.


Logico che i cartai dovranno sperare che almeno 20 società tra B, C e D siano escluse: cifra sulla carta azzardata considerando che in C si inseriranno anche le squadre cadette di Juventus e Milan. In D sono 163 le aventi diritto, i ripescaggi scatteranno sotto la soglia di 162 e domani alle 18 scade il termine per le iscrizioni. Sicure le rinunce degli umbri del Villabiagio e dei calabresi della Palmese, spacciate Akragas e Campobasso, un altro vuoto scaturirà dall’addio del Fondi: il patron Pezone è emigrato ad Aprilia. A rischio San Marino, L’Aquila, Lupa Roma, Igea Virtus, Pomigliano e forse la Massese. A conti fatti i ripescaggi in D non saranno più di una dozzina. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico