Al Giro d'Italia nasce una stella: a Jesi l'eritreo Girmay batte Van der Poel. E' il primo trionfo di un africano. Poi il tappo dello spumante gli finisce in un occhio

Al Giro nasce una stella: a Jesi l'eritreo Girmay batte Van der Poel
JESI   - Passerà alla storia la seconda volta del Giro d’Italia a Jesi (dopo il 1985). Passerà alla storia per la prima vittoria di un atleta di...

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JESI   - Passerà alla storia la seconda volta del Giro d’Italia a Jesi (dopo il 1985). Passerà alla storia per la prima vittoria di un atleta di colore, il ventiduenne eritreo Biniam Girmnay, che non è uno sconosciuto, perché ha già fatto vittorie e piazzamenti importanti e anche in questo giro è stato sempre davanti. Che Girmay non sia uno qualunque lo dice anche il modo in cui ha vinto, con una volata imperiosa, battendo un certo Mathieiu Van der Poel, che pure aveva inseguito e preparato la vittoria per tutto il giorno. 

La tappa si è svolta regolarmente in una giornata splendida, con tantissimo sportivi assiepati sulle strade e uno spettacolo eccellente per chi l'ha seguiota in tv. Memorabile e commovente il passaggio a Filottrano, tra due ali di folla compatta, in cui è diventato palpabile il ricordo di Michele Scarponi, omaggiato in tutti i modi per tutto il giorno. Emozioonante il finale, con il gruppo frazionato dasi tanti saliscendio. Sul rettilineo finale di Viale della Vittoria si sono presentati circa in quaranta, tra i quali Girmay e Van der Poel hanno staccato tutti, con l'eritreo vittorioso a braccia alzate. 

Poi l'episodio incredibile che qualche attimo di paura l'ha creato. Biniam Girmay, primo ciclista eritreo a vincere una tappa al Giro d'Italia, riceve i fiori e si piega per stappare la bottiglia di spumante riservata al vincitore. Il tappo si sgancia prima che il corridore riesca a sollevarsi e colpisce con forza l'occhio sinistro, tanto da costringerlo a festeggiare con una smorfia di dolore. Appena sceso dal podio il protagonista della giornata va dal suo staff e dice di non vedere quasi niente, per questo viene trasportato all'ospedale Carlo Urbani per accertamenti con la paura subito rientrata.

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Corriere Adriatico