A casa Tamberi esplode la festa: «E' volato più in alto per portare un saluto a nonno Marcello»

«È stata un’emozione talmente grande che non la so descrivere - dice Sabrina Piastrellini, mamma di Gianmarco Tamberi, professoressa di educazione fisica ed ex...

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«È stata un’emozione talmente grande che non la so descrivere - dice Sabrina Piastrellini, mamma di Gianmarco Tamberi, professoressa di educazione fisica ed ex saltatrice in lungo di buon livello - Gianmarco ci ha regalato una grande cosa, che vale ancora di più, visto quello che ha passato». Mamma Sabrina ha seguito la gara da casa sua, a Camerano, assieme alle sorelle, alla nonna di Gimbo e a pochi altri familiari. Il fratello Gianluca invece era con gli amici, lontano dalla ribalta.

 

«Nessuna scaramanzia - ha spiegato ancora Sabrina - anzi, avevamo comprato anche dello spumante perchè avevamo fiducia. Abbiamo seguito la gara in silenzio, esultando ai salti di Gianmarco che sono stati sempre più belli mano a mano che le misure crescevano. E posso dire che abbiamo visto il meglio di lui, sia a livello sportivo che umano. Anche questa condivisione della medaglia è stata una grande cosa, che mi rende orgogliosa di Gianmarco. Io lo ricordo in ospedale, ricordo alcune tristissime immagini di Rio, un’Olimpiade che non ho potuto seguire per l’amarezza: e adesso provo un miscuglio di emozioni che mi fa sentire confusa. È stato davvero un grande stress».


La tensione pre gara
Cuore di mamma. Sabrina racconta le telefonate cariche di apprensione e svela i retroscena di una vittoria entrata nella storia. «Un giorno mi ha chiamato dopo le qualificazioni: gli si era rotta una scarpa. Mi sono subito agitata, cercavo il consiglio migliore per risolvere la faccenda, ma in realtà voleva soltanto essere coccolato. Non è una cosa che accade spesso, sapete? Mio figlio è molto forte. Dopo la gara invece ci ha fatto una videochiamata e l’abbiamo salutato. Eppure io ancora non me ne rendo conto, forse domani sarò più lucida. A proposito: ringrazio tutti quelli che mi hanno mandato dei messaggi, ne avrò ricevuti duecento e non sono riuscita a rispondere quasi a nessuno, mi scuso, lo farò con calma».
Dopo la gara a casa Tamberi è esplosa la festa, ma mamma Sabrina era quasi sotto choc: «Le mie sorelle hanno ballato e brindato ma io non so neanche cosa ho mangiato, ho pensato alle parole di Gianmarco alla nonna, prima di partire. Le ha detto che sarebbe volato più in alto per portare un saluto a Nonno Marcello, che è morto a novembre scorso e a cui Gianmarco era molto affezionato».


Le congratulazioni


Numerosi sono stati i messaggi di congratulazioni piovuti dopo la gara: «L’oro più commovente fra tutti quelli che hanno illuminato la nostra storia sportiva - dice il numero uno del Coni regionale, Fabio Luna - ho visto la gara e non ho dovuto attendere per esultare con tutto l’entusiasmo. Le congratulazioni che gli rivolgo vorrei arrivassero prima all’uomo e poi all’atleta per tutti gli scogli che ha dovuto superare e per come ha saputo reagire. Spero che di questo successo resti memoria non solo da un punto di vista sportivo ma anche morale, Tamberi è un esempio di come ci si debba rialzare quando cadiamo. Infine, mi piace pensare che un oro vinto nella disciplina olimpica più antica porti ulteriore motivazione, nel nostro movimento sportivo». Carico di orgoglio il commento di Simone Rocchetti, presidente del Comitato regionale Fidal Marche: «Finalmente Gimbo ce l’ha fatta. Forse in pochi se lo aspettavano, ma Tamberi nei momenti importanti riesce a tirare fuori qualcosa in più. È un momento esaltante, al suo rientro lo aspettiamo per festeggiare. A breve è previsto l’inizio dei lavori al Palaindoor di Ancona, dove nascerà una palestra dedicata al salto in alto. Ma il suo successo poter essere un rilancio per tutta l’atletica». Anche i sindaci di Offagna e Civitanova si sono uniti al coro di elogi. A Civitanova infatti Gimbo è nato, il primo giugno 1992, ad Offagna ha vissuto a lungo.

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Corriere Adriatico