Gianmarco Tamberi pronto a stupire ai Mondiali: «In azzurro mi trasformo»

Gianmarco Tamberi pronto a stupire ai Mondiali: «In azzurro mi trasformo»
EUGENE - I tormenti della prima parte dell’estate si sciolgono alla luce dei riflettori iridati. Il Mondiale accende l’umore di Gianmarco Tamberi, che sente...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

EUGENE - I tormenti della prima parte dell’estate si sciolgono alla luce dei riflettori iridati. Il Mondiale accende l’umore di Gianmarco Tamberi, che sente l’adrenalina della vigilia e si riaccende, a poche ore dall’esordio sulla pedana dell’Hayward Field. Venerdì, alle 19:10 italiane (le 10.10 della costa del Pacifico) il capitano, il campione olimpico di Tokyo, andrà a caccia dell’unico sogno non ancora divenuto realtà: quello dell’oro mondiale outdoor del salto in alto. «Con la maglia azzurra addosso mi trasformo – le parole di Gimbo – e non sento più nulla, nemmeno il fastidio che mi ha accompagnato in queste settimane alla gamba di stacco. Che cos’è? In poche parole, è l’irritazione di un nervo del retto femorale: come uno spillo, che mi impedisce di rimanere decontratto. Ma non ci penserò, ormai ho accettato il dolore, voglio solo concentrarmi sul mio salto, senza pensare ad altro. Ho fatto di tutto per risolvere, anche spostare la mia partenza per gli Stati Uniti, e devo ringraziare la Federazione per avermi supportato in tutto. È emerso tutto a Ostrava, quando ho saltato 2,30, ed oggi mi sento più forte che in occasione di quella gara».

Venerdì si salterà sul serio, contro tanti avversari desiderosi di cogliere, proprio contro Tamberi, un successo destinato a diventare storia. La qualificazione è fissata a 2,30, in pratica vuol dire: non più di dodici finalisti. «Sono un guerriero – prosegue Tamberi – in campo lotterò fino alla fine, senza pensare al dolore, o agli avversari. La testa sarà solo sul mio salto». Il pubblico di Hayward Field è pronto a sostenerlo: «Cerco di sentirmi in casa ovunque, il calore della gente, l’energia che arriva dalle tribune, è una mia arma. Ma qui, lo stadio è  pazzesco, la curva a ridosso delle pedane, sembra  un palaindoor. Non vedo l’ora di andare in campo».

A chi gli ricorda la recente vicenda legata al padre-allenatore, Tamberi risponde netto: «Non mi risulta ci siano state liti familiari, anzi. Quello che è successo al momento non è nei miei pensieri,  devo rimanere concentrato sulla gara, sulla mia tecnica di salto, sull’obiettivo che mi sono posto, ho bisogno di ogni energia per farcela, non posso distrarmi. A Eugene mi seguirà mio padre, come previsto. Gli avversari? Soprattutto il coreano Woo, i due statunitensi Harrison e McEwen, sono loro quelli che hanno fatto meglio quest’anno».

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico