Galderisi scuote la Vis Pesaro: «Il mio arrivo deve essere uno stimolo»

Giuseppe Galderisi con una sciarpa della Vis Pesaro
PESARO - «Ogni volta che comincia una nuova avventura, c’è in me un’emozione pazzesca, nonostante i tanti anni di calcio alle spalle. Vedo nella Vis un...

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PESARO - «Ogni volta che comincia una nuova avventura, c’è in me un’emozione pazzesca, nonostante i tanti anni di calcio alle spalle. Vedo nella Vis un nuovo inizio. Sono tanti anni che alleno e, senza essere presuntuoso, un progetto vero lo capisco. Sono convinto che a Pesaro ci siano i presupposti per arrivare in alto. Rispetto molto questa categoria difficilissima che conosco bene, però vorrei tanto fare il salto di qualità». Così si è presentato al mondo biancorosso Giuseppe Galderisi. Il mitico Nanu, tre scudetti da giocatore compreso quello storico dell’Hellas di Bagnoli, 20 anni da allenatore, ha riservato un pensiero al suo predecessore: «Pavan si è presentato al campo e l’ho abbracciato come un fratello. Ai ragazzi ho detto di non dimenticare quanto fatto con lui in sette mesi, ma di tenere tutto il buono che, al di là dei risultati recenti, hanno assorbito».


Una Vis col sorriso Il 56enne neallenatore vissino ha battuto su un tasto: «Se non avessi trovato una squadra incavolata, a testa bassa, mi sarei arrabbiato io. So cosa vuol dire perdere un allenatore, e so che i giocatori in quanto uomini soffrano perché si sentono in qualche modo responsabili. Il mio arrivo, però, deve essere uno stimolo. Devono ripagare il sacrificio che ha fatto il precedente allenatore per tanti mesi, ricominciando un altro percorso con cattiveria e fame. Cattiveria, fame ma anche col sorriso. Se non sei felice non puoi giocare a calcio. La porta è il sogno che ciascuno di noi ha fin da piccolo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico