MARANELLO - La Ferrari e Riakkonen hanno voglia di fare meglio. La pista intitolata a Gilles Villeneuve non ha portato fortuna alla Ferrari, nonostante gli sviluppi al motore....
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cercare risultati migliori». Le Mercedes restano lontane, ma finora le Rosse sono le loro uniche avversarie mentre altri team arrancano, vedi soprattutto McLaren, ma anche Red Bull, ed è proprio il boss della casa angloaustriaca ad annunciare che la Renault pensa di lasciare il circus nel 2017 se non verrà cambiata la regola che vieta sviluppi delle power unit nella stagione 2016.
La quadratura del cerchio trovata a Stoccarda, dove nascono unità potenti, affidabili e poco assetate, non riesce ancora pienamente a Maranello e tantomeno in Francia e in Giappone. «Siamo molto migliorati rispetto allo scorso anno - ha ribadito oggi Raikkonen - ma per cercare di raggiungere le Mercedes penso che dobbiamo farlo in ogni area. Lo sviluppo è stato evidentemente, la macchina va bene, ma c'è ancora molto lavoro da fare».
Senza accennare oggi al suo errore, il testacoda che gli è costato il sorpasso da parte del connazionale Bottas, salito sul terzo gradino del podio al volante della Williams, il finlandese ha ammesso che «per la Ferrari non è stato forse il miglior weekend, ma le caratteristiche del circuito di Montreal mettono a nudo i nostri punti deboli e per questo abbiamo fatto del nostro meglio». «Ora - ha proseguito - abbiamo bisogno di tempo e continuare a lavorare come abbiamo fatto finora e puntare ad arrivare sempre più in alto».
Se a Maranello si medita la riscossa, in casa Renault si guarda con incertezza al futuro. Nel 2016 scadrà il contratto di fornitura con la Red Bull e la Toro Rosso ed a Parigi si sta dibattendo se e come restare in Formula 1. Un'opzione è quella di acquisire un team, probabilmente la Lotus, l'altra è quella di procedere con la Red Bull, ma c'è anche l'ipotesi ritiro.
«Senza un motore competitivo qui non c'è futuro per noi», ha detto il boss di Renault Sport, Cyril Abiteboul, e la regola che vieta cambiamenti alle power unit dopo il 28 febbraio 2016 non è la più adatta a convincere i francesi a restare. Alla Mercedes sembrano riluttanti a dare il via libera, serve l'unanimità dei team, per cambiare la norma.
«Non sono obbligati a farlo - spiega Horner - ma può essere decisivo per la permanenza della Renault nel circus. Se la Formula 1 può permettersi di perdere un costruttore di motori, atteniamoci al 28 febbraio». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico