La Fermana ripunta sull'over per risalire: in porta torna Ginestra, 40 anni e non sentirli

Il dg Fabio Massimo Conti e il portiere Paolo Ginestra
FERMO - Torna alla Fermana il portiere Paolo Ginestra, classe 1979, protagonista di una prima parte di stagione importante con il Notaresco, leader del girone F di Serie D,...

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FERMO - Torna alla Fermana il portiere Paolo Ginestra, classe 1979, protagonista di una prima parte di stagione importante con il Notaresco, leader del girone F di Serie D, società che lo ha appena svincolato. L’accordo è stato ufficializzato in mattinata dal club canarino, che evidentemente ha scelto di puntare su un portiere over dopo quasi mezzo campionato affrontato con il 1999 Mattia Palombo e soprattutto il 2000 Luca Gemello.


Per Ginestra, nato a Pergola, che ha compiuto 40 anni il 14 febbraio, si tratta di un ritorno avendo vestito la maglia gialloblù nelle ultime due stagioni: 4 presenze nel 2017-2918 e 19 la scorsa stagione di cui ben 11 chiuse senza subire reti. Per lui un contratto che lo lega alla Fermana fino al 30 giugno 2021. «Senza dubbio sono soddisfatto della chiamata della Fermana che mi ha dato l’opportunità di tornare a vivere da protagonista la Serie C - ha detto il portiere -. Torno in un ambiente che conosco bene, dove ritrovo compagni di squadra con cui abbiamo vissuto anche momenti esaltanti. Questa opportunità nasce da una chiamata che mi è arrivata dal direttore Conti, con cui non è stato affatto difficile trovare l’accordo. Più complicato invece lasciare Notaresco dove stavamo compiendo una vera impresa con il record di vittorie consecutive in Serie D (ben 11 di fila) e un vantaggio sulla seconda in classifica di 8 punti. Un grazie alla società abruzzese che ha compreso la mia volontà e la voglia di tornare a misurarmi in una categoria importante come la C dove secondo me il livello è cresciuto indubbiamente e dove noto che si sta tornando a prediligere in molti casi anche l’esperienza. Sono pronto a mettermi a disposizione del mister, della società e del gruppo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico