FANO - Addomesticare il lupo rossoblù per continuare a sognare il ritorno in C. Per alimentare le proprie speranze di ripescaggio il Fano dovrà infatti vincere o...
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«Il Campobasso era partito con l’obbiettivo di vincere il campionato - osserva il tecnico granata Marco Alessandrini - ma all’inizio ha incontrato delle difficoltà e così i risultati stentavano ad arrivare. Poi con l’avvento in panchina di Favo le cose sono cambiate, perché il mister gli ha dato un’identità e degli equilibri sfruttando al meglio le caratteristiche e le qualità dei propri giocatori. Penso che abbia meritato di raggiungere questa finale, superando anche un avversario altrettanto tosto qual è il Matelica in una semifinale combattuta come d’altronde lo è stata pure la nostra con la Fermana. Li abbiamo affrontati non molto tempo fa perdendo 2-0 in casa loro, però ogni gara fa storia a sé e comunque noi in quella circostanza avevamo creato tante palle-gol. Di sicuro ci vorrà un grande Fano, che dovrà cercare di giocare il calcio che conosce ed essere preparato ad ogni evenienza. Dobbiamo impegnarci a fondo anche stavolta per regalare a noi stessi, alla società e ai nostri tifosi un’altra gioia».
Il Fano anti-Campobasso non potrà ricalcare fedelmente quello che si è sbarazzato a fatica di un’indomita Fermana, in primis per l’indisponibilità dello squalificato Lunardini. Un’assenza pesante quella dell’esperto centrocampista, uomo d’ordine e guida in campo per i compagni. Da vertice basso del rombo di centrocampo agirà con ogni probabilità il giovane Vittorio Favo, per la quarta volta avversario di una squadra allenata da papà Massimiliano (bilancio di una vittoria, un pareggio e una sconfitta). Il suo accentramento comporterà il rilancio da interno dell’amico stretto e coetaneo Marconi.
Superando questo ostacolo l’Alma come minimo confermerebbe la sua quarta posizione nella graduatoria generale delle ripescabili per la Lega Pro, una griglia nella quale avanzerebbe nel caso in cui Caronnese, Lecco o Campodarsego che attualmente la precedono dovessero incappare in un passo falso nei rispettivi spareggi con Lavagnese, Seregno e Belluno.
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Corriere Adriatico