Lo stage è finito. Conte si è preso sul campo quello che le società di serie A gli hanno negato a bocce ferme: battendo il Belgio e la Svezia, il ct si...
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«Ho avuto le risposte che cercavo», ha detto dopo la pessima prova contro l’Irlanda. Quali risposte? Che non tutte le seconde linee sono all’altezza dei titolari.
Lunedì c’è la Spagna che in gare ufficiali non battiamo da una vita. Ma l’ultimo precedente fa ben sperare. Il 24 marzo scorso a Udine l’Italia dominò per larghi tratti i campioni d’Europa in carica, messi alle corde con un gol di Insigne (una delle poche “riserve” a salvarsi contro l’Irlanda). Finì 1-1 per la rete (in fuorigioco) di Aduriz, ma quella sera fece capire che la selezione di Del Bosque non era più un’invincibile armata. Anche se non c’era Iniesta, forse l’unico capace di agitare i pensieri di Conte.
Un’altra certezza: a far paura alla Spagna tre mesi fa fu il ritmo altissimo imposto al match dagli azzurri, la stessa arma usata dalla Croazia. Conte per sognare l’impresa ripartirà da lì. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico