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Il tennis «è uno sport all'aperto e non è previsto il Green pass rafforzato: quindi se Novak Djokovic vorrà venire a giocare in Italia, potrà farlo. Magari non utilizzando alberghi e ristoranti». Lo dice a «Libero» la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali.
«Nel singolo all’aperto non è previsto il green pass rafforzato e dunque Djokovic, se vorrà venire a giocare in Italia, potrà farlo. Dobbiamo anche considerare che dal 31 marzo, a seconda del calo della curva epidemiologica, si dovrebbe avere la fine dello stato di emergenza e la situazione andrà valutata bene», prosegue Vezzali. Le date sono importanti, dunque, ma non rappresenteranno un vincolo per la partecipazione del tennista serbo – numero uno nel ranking ATP – ai prossimi Internazionali di Roma (2-15 maggio).
l numero 1 al mondo, che agli Internazionali ha vinto cinque titoli, ha dichiarato di essere disposto anche a mettere a rischio la sua carriera, saltando gli Slam, ma non ha intenzione di vaccinarsi: «Se questo è il prezzo da pagare per avere la libertà di scegliere cosa mettere nel mio corpo allora lo pagherò».
LE REAZIONI - «Penso che Djokovic sia un cattivo esempio in generale.
«Se tutti avessimo ragionato come Djokovic, avremmo avuto i morti nelle strade. È solo grazie ai vaccini che possiamo guardare con fiducia al futuro e le scelte individuali devono sempre collimare con gli interessi generali». A dirlo l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.
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