Dalla Sammaurese alle abruzzesi Le possibili rivali delle marchigiane

I giocatori del Monticelli di Ascoli, prima squadra marchigiana di un quartiere che figura in Serie D
ANCONA - Di sicuro le 6 abruzzesi come fedeli compagni di viaggio, con L’Aquila principale candidata forte davanti ad Avezzano, Chieti e San Nicolò, oltre alle neo...

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ANCONA - Di sicuro le 6 abruzzesi come fedeli compagni di viaggio, con L’Aquila principale candidata forte davanti ad Avezzano, Chieti e San Nicolò, oltre alle neo promosse Vastese e Pineto non meno insidiose. Una pletora che potrebbe pure salire a 7 se la neonata Pro Lanciano, garantita dal sindaco Pupillo, riuscisse a ripartire dalla D in soprannumero ma in tempi strettissimi. Forse di nuovo le sole 2 molisane in lizza, Campobasso e Agnonese, più probabili però il retrocesso San Marino e magari pure la neonata Rimini Calcio, sempre se Tavecchio acconsentirà, con l’aggiunta della Sammaurese di San Mauro Pascoli, 34 km più in là dal confine con le Marche. Potrebbe essere questo il nuovo girone F di Serie D rivisto e corretto, con tutte le 8 marchigiane ancora allegramente insieme, che dovrebbe essere varato dalla Lega Nazionale Dilettanti dopo il Consiglio Federale del 4 agosto. Intrigante, meno dilatato a livello geografico e di trasferte, potrebbe srotolarsi lungo la costa adriatica dal Rubicone fino a Vasto per 289 chilometri. Con il solito bel corollario di derby, tra Castelfidardo, Civitanovese, Fermana, Jesina, Matelica, Monticelli, Recanatese e Vis Pesaro, che danno sempre più gusto e stimoli.

Al momento, salutato il Fano, che giovedì sarà ammesso in Lega Pro in sostituzione del rinunciatario Sporting Bellinzago, senza così dover sborsare la supertassa di 250 mila euro, saranno 11 i ripescaggi dal più alto cornicione dei dilettanti per ripristinare il format a 60 squadre della Lega Pro con tre gironi da 20. Melfi, Fondi, Lupa Roma, Racing Roma, Olbia, Albinoleffe, Forlì, Taranto, Reggina e Vibonese sono sicure di essere nei prof. L’ultimo slot spetterebbe alla Cavese, ma risulta deficitaria. In ballo resterebbe il Monza, che però nella graduatoria ufficiale della Lnd nemmeno compare non avendo partecipato ai playoff dopo un campionato chiuso solo al 10° posto in classifica nel girone B. Possibile una riapertura dei termini subito dopo il Consiglio di giovedì, ma a quel punto alla lotteria non parteciperanno solo i brianzoli.
In D le aventi diritto a fine giugno erano 171, sono a calate a 170 in seguito alla rinuncia dei friulani della Fincantieri Monfalcone, scaduto il termine ultimo del 12 luglio. A queste ora vanno tolte le 11 ripescate in Lega Pro e si scende così a 159. 
Un’altra sforbiciata è in arrivo con le esclusioni di 5 società, che sarebbero state bocciate dalla Covisod: i piemontesi del Derthona, i laziali dell’Isola Liri, i campani dell’Ischia e del Torrecuso e i siciliani del Noto. Quindi 159-5 e siamo a 154. Ora, per tornare alle 162 originarie da spalmare in 9 gironi da 18, servirebbero 8 ripescaggi che sono già individuabili con la graduatoria definitiva editata il 22 luglio dalla Lnd. Il giro fortunato quest’estate, dopo che un anno fa le Marche fecero un bel tris con Monticelli (ad agosto), Castelfidardo e Vis Pesaro (a settembre), spetterebbe alle toscane Scandicci, San Donato Tavarnelle e Vivialtotevere Sansepolcro, alla siciliana Sancataldese, al Caravaggio che porterebbe le lombarde alla quota record di 24, alla veneta Vigasio, all’emiliana Fiorenzuola e alla lucana Picerno. Resterebbero almeno per ora fuori d’un soffio i laziali del Serpentara. A conti fatti, la nostra unica possibile pretendente, la Biagio Nazzaro di Chiaravalle, avrebbe potuto essere più che mai in corsa per spuntarla se non avesse rinunciato.

La geografia del girone F, dove resterebbero tutte le 8 marchigiane, potrebbe però essere in parte ritoccata. La virata verso la vicina Romagna potrebbe scaturire soprattutto dal numero sempre più esiguo delle squadre del Sud. Con 11 campane (eventualmente 12 con la Cavese), 6 pugliesi, 5 siciliane e 5 calabresi, oltre a 4 lucane, il totale fa 31, massimo 32. Ne servirebbero 5 o 4 per completare i gironi H e I. Ci saranno sempre le laziali a Sud di Roma, ma forse con l’aggiunta delle molisane Campobasso e Agnonese, che così ci lascerebbero dopo 9 anni di convivenza. Se così non fosse, è possibile perfino un girone F a 20 squadre, in cui troverebbero sempre spazio San Marino, Rimini e Sammaurese oltre alle abruzzesi, oppure a 18 comprensivo però di una delle 3 umbre: togliendo Trestina e Città di Castello, la più vicina sarebbe il Foligno.
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Corriere Adriatico