PESARO - Sarebbe clamoroso. Voci, ipotesi, illazioni, ragionamenti. Filippo Magnini non esclude il ritorno. Scagionato dalle accuse di doping e pronto a...
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«In questi tre anni ho avuto tante persone del nuoto che mi sono state vicine e ho pensato anche a un ritorno - ha aggiunto nel corso della conversazione il campione pesarese -. Con il passare dell'età ho capito quali erano gli obiettivi. Sarà impossibile vincere a Tokyo, ma potrei aiutare il mio sport. Il rinvio dei Giochi poi potrebbe essere un vantaggio, ma avevo smesso perché avevo chiesto tutto al mio fisico e anche psicologicamente ero provato dalla battaglia processuale. Ci sono stati ritorni fallimentari, ma io avrò successo anche solo se aiuterò il mio mondo». E torna a parlare del caso doping: «Ci sono state molte ingiustizie - sottolinea -. Sono un professionista, chi si dopa è un fuorilegge. Mi hanno accusato di tentato doping 20 giorni prima di un'Olimpiade, ma non sanno che non avrebbe nemmeno fatto effetto. Hanno chiesto 8 anni di squalifica a un atleta mai risultato positivo. Ho lottato 3 anni contro un'ingiustizia».
Il 2020 lo renderà papà per la prima volta: la sua compagna, Giorgia Palmas è infatti in dolce attesa. «La nascita di un figlio è qualcosa di speciale: ho nuotato per 27 anni, ho vinto tanto, ma sono piccole cose rispetto a questo miracolo - aggiunge Magnini -. Il 2020, nonostante tutto quello che è successo, sarà l'anno più bello della mia vita. Con Giorgia c'è un rapporto speciale, c'era lei nei momenti più duri e abbiamo tanti progetti insieme». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico