ROUBAIX - Prendersi la Roubaix a dieci giorni dal 38/o compleanno, dopo una carriera di tanta fatica e rari onori, mai citato in alcuna vigilia come possibile...
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Destini incrociati in una gara che, dopo 114 edizioni, regala ancora momenti unici e cancella ogni certezza, come la pronosticata sfida per la vittoria tra Peter Sagan e Fabian Cancellara. Lo slovacco dopo le vittorie al Fiandre e nella Gand-Wevelgem ha chiuso undicesimo ma a due minuti di distacco dal vincitore e lo svizzero, tradito dal pavè all'ultima partecipazione, ne ha presi sette. Dal fango, dalla polvere e dalle pietre è così emerso Hayman, abile a fiutare sempre le mosse giuste, protagonista della principale azione di giornata, quando una quindicina di corridori - tra i quali l'italiano Puccio, poi caduto ed escluso da ogni possibile chance - ha cercato l'avventura prendendo fino a oltre tre minuti sul gruppo con Sagan e Cancellara.
L'azione ha man mano perso mordente, sfilacciata dal susseguirsi dei tratti in pavè e a 60 km dall'arrivo si sono fatti sotto alcuni inseguitori tra cui Boonen, Tony Martin, Edvald Boasson Hagen, Ian Stannard, Sep Vanmarcke. Hayman ha tenuto sollevate le antenne, pronto a rispondere a tutti i tentativi di allungo e abile a inserirsi in quello decisivo, lanciato ad una ventina di chilometri dal traguardo da Boonen e Vanmarcke. Nelle ultime battute è stati un susseguirsi di affondi mai andati a buon fine tra i due belgi, Boasson Hagen, Stannard e Hayman, rimasti soli a giocarsi la vittoria all'ingresso del velodromo. Con una pedalata disperata ma ancora netta dopo 258 km di corsa, l'australiano ha avuto la forza e la lucidità di battere in volata gente ben più abituata alle vittoria, tenendosi dietro nell'ordine Boonen, Stannard, Vanmarcke e, più staccato, Boasson Hagen.
Hayman è diventato così il secondo australiano a finire nell'albo d'oro della Roubaix dopo Stuart ÒGrady nel 2007. Tra dieci giorni potrà festeggiare il 38/o compleanno e la seconda vittoria in carriera, dopo la Parigi-Bourges nel 2011. «A pensare che cinque settimane fa mi sono rotto un braccio e ho ripreso la bici solo da una settimana non posso credere a quanto è successo - ha detto al traguardo Hayman -. La Roubaix è la mia corsa preferita in assoluto (ne ha fatte 15, ndr.), l'ho sempre sognata. Quest'anno non avevo nemmeno il coraggio di sognare e invece...». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico