Riccardo Ciuccarelli pronto al salto di qualità con la Drone Hopper Androni Giocattoli

Ciuccarelli pronto al salto di qualità con la Drone Hopper Androni Giocattoli
«Un passo avanti nella mia carriera. Adesso si inizia a fare sul serio e i prossimi due anni mi serviranno per capire quale può essere il mio posto nel mondo del...

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«Un passo avanti nella mia carriera. Adesso si inizia a fare sul serio e i prossimi due anni mi serviranno per capire quale può essere il mio posto nel mondo del professionismo». Riccardo Ciuccarelli è pronto a fare il salto tra i professionisti della pedalata con la Drone Hopper Androni Giocattoli. Un passaggio naturale per un atleta che compirà 23 anni il 22 gennaio e che già in diverse occasioni ha saputo mettere in strada il proprio talento.

 
Sogni e speranze
«Non so cosa mi aspetta nel futuro immediato - ci rivela Ciuccarelli - nei prossimi due anni sarà dura, io innanzitutto mi metterò a disposizione della squadra e voglio capire quanto valgo, voglio assaggiare le salite del professionismo e mettermi alla prova». Ciuccarelli è scalatore che ama la fatica e allora la corsa dei sogni arriva anche presto. «La “Strade bianche” mi piace tanto, l’ho fatta da dilettante e mi piacerebbe veramente tanto provarmi su quel tracciato». La determinazione non manca allo scalatore di Molini di Tenna, frazione di Fermo, che in questa stagione ha saputo mettersi in luce nelle corse a tappe. Quinto al Giro della Val d’Aosta a luglio, sedicesimo alla Corsa rosa dilettanti con grande scalata sul Fauniera, ma pure una crisi nella tappa di Santa Caterina Valfurva dopo aver dato spettacolo sul Mortirolo. «Ammetto di aver vissuto un anno più difficile rispetto al 2021 e se potessi tornare indietro qualcosa cambierei - prosegue Ciuccarelli - va pure detto che ho corso di più e in gare più difficili, ho pedalato tanto e ho avuto l’opportunità di conoscermi meglio dal punto di vista fisico». Infatti il tachimetro dell’atleta della Biesse Carrera è già molto avanti e «a metà settembre farò il Giro di Slovacchia, per poi chiudere con Ruota d’oro e Piccolo Lombardia». A seguire tre settimane di stop e da novembre si penserà alla stagione d’esordio nel professionismo. 


Capodarco, peccato


«Devo fare esperienza, a partire dall’allenamento. Ora le categorie si sono assottigliate e ci sono tanti giovani che competono tra i professionisti, però un po’ di anzianità e di mestiere fa ancora la differenza. Voglio imparare più che posso». Guardandosi indietro la differenza tra 2021 e 2022 sta negli acuti che quest’anno sono mancati. «Lo scorso anno sono partito subito bene, ho fatto classifica diverse volte ma senza mettermi davvero alla prova. Stavolta mi sono misurato con corse più impegnative, ci sono stati errori e soddisfazioni». Rimane la delusione del Gp di Capodarco, che per un fermano ha un valore speciale. «Sono arrivato stanco al 16 agosto e infatti mi sono preso un po’ di riposo prima della Slovacchia - confida Ciuccarelli - inoltre nella fuga buona si è inserito il mio compagno Villa e la squadra ha deciso di farlo provare». Capodarco un sogno, ma pure una corsa piena di insidie: «Corsa bella e spettacolare per chi la guarda. Però da corridore è dura, si va a tutta fin dalla pianura e non ci si ferma mai, con caldo tremendo».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico