Cellini chiude all'Eccellenza allargata: «Non ha senso fare due gironi con 24 squadre»

Paolo Cellini, presidente del Comitato regionale della Figc
ANCONA «Non ci sono ancora date precise, ma la nostra volontà è quella di iniziare i campionati con un paio di settimane di ritardo rispetto agli anni passati...

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ANCONA «Non ci sono ancora date precise, ma la nostra volontà è quella di iniziare i campionati con un paio di settimane di ritardo rispetto agli anni passati e comunque non oltre i primi di ottobre. In Eccellenza le squadre hanno strutture e organizzazione idonee a metabolizzare qualche turno infrasettimanale, di cui uno immediato tra la prima e la terza giornata, mentre nelle categorie inferiori non sarebbe un dramma terminare a giugno». Spiega così la decisione di lasciare immutati i format dei campionati Paolo Cellini che non ha seguito la strada intrapresa da diversi colleghi delle altre regioni di incrementare i gironi di ogni categoria componendoli con un numero minore di formazioni.


Il numero uno del Comitato regionale della Figc conferma che l’Eccellenza rimarrà con un girone unico e lieviterà da 16 a 18 squadre in seguito alle retrocessioni di Jesina e Sangiustese, respingendo le richieste di diversi club di Promozione, tra i quali Loreto, Maceratese e Civitanovese, decisi a far fronte comune per chiedere l’allargamento a 24 con due raggruppamenti da 12. «Ho a cuore piazze come Macerata e Civitanova e rispetto il punto di vista del Loreto: ognuno è libero di tutelare i propri diritti, ma c’è una logica precisa dietro a ognuna delle nostre decisioni - dice ancora Cellini - Vista l’eccezionalità della situazione, altre regioni hanno optato per stravolgere l’Eccellenza che dovrà comunque tornare alla conformazione originaria entro un anno prevedendo un numero elevato di retrocessioni. Noi abbiamo seguito l’indirizzo della continuità senza lasciarci condizionare dall’allargamento a 18. Abbiamo gestito stagioni con 20 partecipanti, non capisco perché non dovremmo riuscirci quest’anno».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico