CASTELFIDARDO - Un volto nuovo per il Castelfidardo, scivolato all'ultimo posto in classifica, in vista della sfida di domenica a Campobasso, un altro scontro diretto da non...
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Nel maggio del 2015, quando era alla Pro Patria, fu uno dei tanti calciatori rimasti coinvolti nell’inchiesta Dirty Soccer e fu perfino arrestato. Un anno dopo il suo incubo finalmente terminò. Il portiere sannita, in un primo momento condannato a 3 anni e 6 mesi di squalifica, oltre che a un’ammenda di 50mila euro, alla fine fu l’unico dei 28 reclamanti a ottenere la piena assoluzione. Per la Dda di Catanzaro aveva avuto un ruolo nella combine di Cremonese-Pro Patria, in cui era incappato in una papera clamorosa. Melillo si è fatto il carcere e gli arresti domiciliari ed è rimasto senza squadra ma alla fine, di fronte alla Corte Federale d’Appello, è riuscito a dimostrare la sua completa innocenza: lui con quei fatti e quelle scommesse non c’entrava proprio nulla. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico