Le capigliature più strane della Serie A: da Gervinho a Zapata. E qualche volto nuovo

Le capigliature più strane della Serie A: da Gervinho a Zapata. E c'è qualche volto nuovo
Negli anni ’90 c’erano Nakata e Ljungberg, Alexi Lalas e Ibrahim Ba, Attilio Lombardo e Ruud Gullit. E col passare degli anni non sono diminuiti i calciatori...

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Negli anni ’90 c’erano Nakata e Ljungberg, Alexi Lalas e Ibrahim Ba, Attilio Lombardo e Ruud Gullit. E col passare degli anni non sono diminuiti i calciatori particolarmente eccentrici nel loro modo di portare i capelli, dalla tintura all’acconciatura.


Nella Serie A di quest’anno i casi non mancano, tra volti nuovi e vecchie conoscenze: dal PSG alla Juventus è arrivato Adrien Rabiot, 24 anni, una mamma ingombrante e un codino in stile Fiorello dei bei tempi (quelli del Karaoke, per intenderci). Dall’Inghilterra alla Roma ecco invece Chris Smalling, treccine dreadlocks, che dovrà sistemare la difesa giallorossa pericolosamente barcollante nelle prime due partite.

Poi i cavalli di ritorno: Mario Balotelli, che si è presentato nella sua Brescia con capelli inaspettatamente rasati e ‘normali’ (ma siamo sicuri che in futuro ci stupirà). E Radja Nainggolan, che negli ultimi anni tra creste e capelli colorati non è mai stato banale nel look. È rimasto a Bergamo invece Duvan Zapata, che ha invece sfoggiato un casco di treccine molto simile a quello di Ruud Gullit, l'olandese che a Milano a fine anni '80 fece vendere migliaia di cappellini che ne imitavano la pettinatura.
 
Più banale invece l’attuale Fabio Borini, jolly proprio del Milan, che un anno fa scelse un ossigenato che fece storcere il naso alla moglie inglese Erin (che gli fece candidamente sapere di amarlo alla follia, ma che lo avrebbe mollato se si fosse fatto di nuovo biondo). Stessa scelta del suo compagno di squadra Mateo Musacchio, che al pronti via della stagione si è presentato con delle interessanti meches.


A Sassuolo invece Boga, attaccante esterno che farà sognare i tifosi emiliani e mister De Zerbi, ha iniziato l’anno con una testa bionda che ricorda quella di Dennis Rodman, cestista anni ’80 e ’90 e campione NBA con Chicago Bulls e Detroit Pistons. Inossidabili poi due look, entrambi sulla via Emilia: una è la treccia di Rodrigo Palacio (Bologna), non a caso soprannominato El Trenza, l’altro è Gervinho (Parma), fascia enorme a coprire una discutibile capigliatura che a Roma gli valse il soprannome di ‘Er Tendina’. E chissà che nel corso dell’anno non spunteranno altri campioni di acconciature... Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico