La Maceratese pareggia 0-0 a Santarcangelo Termina qui l'avventura in Coppa Italia

Un momento della partita tra Santarcangelo e Maceratese terminata 0-0
SANTARCANGELO - Finisce 0-0 la seconda partita ufficiale disputata a Santarcangelo, pareggio inutile per la Maceratese che è subito eliminata dalla Coppa Italia di Lega Pro....

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SANTARCANGELO - Finisce 0-0 la seconda partita ufficiale disputata a Santarcangelo, pareggio inutile per la Maceratese che è subito eliminata dalla Coppa Italia di Lega Pro. Serviva una vittoria con due reti di scarto per passare il turno ai biancorossi che, dopo un possibile rigore non concesso dall’arbitro nel corso del primo tempo, nella ripresa hanno osato di più sfiorando il gol soprattutto nel finale con Fioretti. Il tecnico Cristian Bucchi ha puntato su 4-4-2 molto ordinato e grintoso, con i due esterni D’Anna e Foglia sempre pronti a spingere e con Imparato che sulla corsia di destra è andato spesso in sovrapposizione. In luce anche Carotti a centrocampo.




La prestazione della Rata è stata comunque ottima, specie nel finale quando i romagnoli hanno rischiato di subire quel gol che avrebbe potuto riaprire il discorso qualificazione: bella la conclusione dal limite di Fioretti, perfetta la deviazione in angolo del portiere Sambo. Da ricordare anche il possibile fallo da rigore avvenuto al 23’, quando Imparato ha messo al centro un traversone e Ganci è stato evidentemente trattenuto e spintonato al momento dello stacco.



“Sono molto contento, nonostante non sia arrivata la qualificazione - ha detto il tecnico Cristian Bucchi al termine della partita - Ho visto una buonissima squadra, determinata nel cercare la via della rete e compatta in difesa. In attacco c’è bisogno di maggior cinismo, in alcune situazioni ci siamo specchiati un po’ troppo in noi stessi invece di cercare con maggior determinazione la via della rete. Quello che mi è piaciuto di più dei miei giocatori è stato l’atteggiamento in campo, ed è un ottimo viatico pensando all’inizio del campionato che sta per arrivare”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico