ROMA - La festa è Guaraní. Il Paraguay elimina nuovamente il Brasile ai quarti di finale, quattro anni dopo la disfatta di La Plata. E succede ancora ai rigori, per 4-3, dopo...
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Dunga mantiene tattica e uomini delle partite precedenti: Robinho "erede" di Neymar, supportato da Firmino, Coutinho e Willian nel 4-2-3-1. Ramón Díaz, invece, dispone i suoi secondo un copertissimo 4-1-4-1 che impedisce a Thiago Silva e Miranda di impostare l’azione. E il Paraguay inizialmente riesce a chiudere il Brasile fra le due linee. Al 14’ però la Seleção trova la pazienza di mantenere il possesso palla e farsi spazio fra le maglie dell’Albirroja: Elias apre per Dani Alves sulla destra, che crossa per Robinho, il quale di destro batte Villar. Il Brasile continua ad amministrare il vantaggio con tranquillità, aspettando spazi per avanzare. I guaranì, seppur in svantaggio, non si disperano e cominciano a farsi vedere solo nei minuti finali del primo tempo.
Nella ripresa il Paraguay decide di sbilanciarsi di più e tentare soluzioni aeree. I pericoli giungono con Haedo Valdez e Paulo da Silva. Il pareggio non tarda ad arrivare. Thiago Silva e Dani Alves contendono una palla alta a Roque Santa Cruz, ma l’ex milanista si sbilancia e la tocca di mano provando un rigore simile a quello di Champions contro il Chelsea. Derlis González batte forte nell’angolo destro e firma l’1-1. L’Albirroja prende fiducia e al 35’ è lo stesso González, lanciato in contropiede, a impegnare Jefferson con una fucilata sul primo palo. I verde-oro si fanno sempre più cauti; il Paraguay tenta il colpacccio ma si va ai rigori, come nei quarti del 2011. Fernandinho, Miranda e Coutinho segnano, ma non è sufficiente perché nel Paraguay sbaglia solo Roque Santa Cruz: 4-3, il Brasile torna a casa. La stampa brasiliana da subito non risparmia le critiche a Dunga: «Avremo vita dura anche per qualificarci ai Mondiali. Andiamo avanti così: di vergogna in vergogna. Meglio uscire contro il Paraguay che prenderne 7 dall'Argentina», si commenta a Sport TV.
In conferenza stampa, Dunga prova a spiegare l'eliminazione: «Non è una scusa, ma questa settimana abbiamo avuto 15 giocatori con virosi e ci siamo allenati con dei limiti. Dobbiamo continuare su questa strada, e non dobbiamo abbandonare l'aspetto tecnico. La Coppa America è sempre stata difficile per il Brasile». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico