Pesaro ha ricordato il secondo scudetto, 30 anni fa la grande impresa

La Scavolini del secondo scudetto
PESARO - Due miti del basket, uno è una star in Nba e l’altro è il tecnico pesarese che è arrivato più in alto. Sergio Scariolo e Giancarlo Sacco...

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PESARO - Due miti del basket, uno è una star in Nba e l’altro è il tecnico pesarese che è arrivato più in alto. Sergio Scariolo e Giancarlo Sacco venerdì sera hanno dato vita a un interessante talk sulla pagina Facebook della Vuelle, ricordando il secondo scudetto biancorosso, con il cittì della Spagna sulla panchina della Scavolini e Sacco su quella della Ranger Varese. «Erano fortissime la tranquillità e fiducia con cui scendevano in campo i miei giocatori - ha detto Sergio Scariolo - nei playoff scudetto il Messaggero ci sorprese, aveva più energia nella prima partita e ricorderò sempre, dopo quel match, l’incredibile tranquillità e sicurezza che fu capace di trasmettere Valter Scavolini alla squadra. Era convinto che avremmo vinto a Roma la seconda partita e in casa la “bella”. E così fu», ha rivelato ancora il coach dello scudetto.


«Aver perso il titolo con la mia Pesaro fa meno male - ha detto invece Sacco - Perdere con Darren Daye, un atleta che ha cambiato modo di giocare in tutto il campionato, ti riappacifica con l’amarezza. Cos’era per me il Cerbiatto? Un incubo!”». «A volte lo era anche per me! – sorride Sergio -. Era un animale da partita, un sollievo per l’allenatore, mi ha risolto tanti problemi. Si presentava sul cubo dei cambi senza che l’avessi chiamato, battezzava qualche partita perchè non la riteneva all’altezza del suo blasone. Il basket di oggi? La grande differenza è l’evoluzione atletica dei giocatori, che porta a una crescita del livello difensivo, quelle di oggi sembrano partite al rallentatore». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico