BRESCIA - Il caso di Mario Balotelli continua a far parlare a Brescia, dopo la mancata convocazione da parte dell'allenatore Fabio Grosso in vista...
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«È successo che nel calcio ci sono squadre che combattono e vincono, se noi pensiamo che un giocatore da solo possa vincere la partita, offendiamo la squadra e il gioco del calcio». «È giusto comunicare con la gente però forse Balotelli dà più peso ai social che ai suoi valori da sportivo.
A chi gli domandava di un possibile addio al Brescia dell'attaccante a gennaio, Cellino ha replicato: «Il mio allenatore ha fatto un errore settimana scorsa, in conferenza stampa ha parlato di Balotelli e non della squadra. Ho preso Balotelli a fine mercato, non per fare abbonamenti né per vendere pubblicità. L'ho comprato perché poteva essere un valore aggiunto. Per sovraesposizione lo abbiamo fatto diventare un punto di debolezza. Se continuiamo a parlare di Balotelli facciamo male a lui e a noi stessi».
Il presidente del Brescia ha spiegato però di non sentirsi tradito da Balotelli, che dopo l'esclusione dalla sfida con la Roma per la scarsa intensità in allenamento, aveva liquidato le polemiche con un messaggio su Instagram. «L'ho preso sognando che potesse dare un valore aggiunto ma non speravo assolutamente che fosse quello che doveva salvare la squadra. L'ho detto anche a lui - ha spiegato Cellino prima dell'assemblea della Lega Serie A -. È troppo facile scaricare le colpe su Balotelli e usarlo come capro espiatorio. È un motivo per cui ho cambiato allenatore. Andava più aiutato lui di quanto lui potesse aiutare noi. Forse all'inizio eravamo in grado di farlo, ora ci siamo indeboliti noi come squadra ed è più difficile aiutarlo. Perciò dobbiamo cercare di parlare meno possibile e di spegnere 'sti ca... di social, sono la bestia del Duemila». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico