Ascoli, atmosfera surriscaldata Mangia rischia, ipotesi Di Mascio

Mister Mangia
ASCOLI - E' la resa dei conti Un punto in quattro partite è troppo poco per una squadra che deve salvarsi. E ancora una volta c’è il rischio che a pagare...

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ASCOLI - E' la resa dei conti Un punto in quattro partite è troppo poco per una squadra che deve salvarsi. E ancora una volta c’è il rischio che a pagare per tutti sia l’allenatore Devis Mangia, il quale rischia l’esonero se sabato prossimo a Perugia l’Ascoli dovesse fare un’altra figuraccia. Il suo posto potrebbe essere preso dal responsabile del settore giovanile, nonché allenatore della Primavera, Cetteo Di Mascio, mentre è improbabile un eventuale ritorno di Mario Petrone. I problemi però stanno a monte.


E’ fin troppo facile scaricare ogni responsabilità sull’allenatore con la scusa che ha perso il polso dello spogliatoio, perché se l’Ascoli non farà risultato a Perugia sarà questa la probabile motivazione. Mangia è forse un allenatore che non sa alzare la voce quando serve, un mister troppo perbene come qualcuno sostiene? Nessun altro ha responsabilità se l’Ascoli sta colando a picco? E così Devis Mangia rischia la stessa fine di Mario Petrone, esonerato, come ha spiegato il presidente Francesco Bellini, dagli stessi giocatori. Due tecnici completamente diversi che devono fare i conti con un spogliatoio che ribolle. Cosa sta succedendo in seno al gruppo?

Quali sono i fattori che stanno destabilizzando l’ambiente bianconero? Domande che devono trovare una risposta prima di tutto in seno alla società. E che forse sta già trovando il futuro amministratore delegato Andrea Cardinaletti, il quale, sabato scorso al Del Duca dopo la sconfitta con il Vicenza, ha ribadito che l’allenatore non è a rischio. A comandare adesso è lui e c’è da giurarci che non si farà influenzare da chi gli ronza intorno. Ma al dirigente serve comunque del tempo per capire tutta la situazione, visto che è appena arrivato. I bianconeri ieri pomeriggio sono stati strigliati da Cardinaletti, Tosti e Ciccoianni, che erano al campo di allenamento, e appaiono in netta difficoltà: sono riusciti a conquistare un solo punto a Vercelli, mentre hanno inanellato tre sconfitte pesanti a Crotone, ma anche contro l’Avellino e il Vicenza al Del Duca.

Non è bastato il grande pubblico, non è bastata una curva Sud mozzafiato, con quella splendida coreografia che avrebbe entusiasmato chiunque. Non sono bastati gli appelli di tifosi dal cuore bianconero, come gli ex Giuseppe Bellusci, Andrea Soncin e l’attore Neri Marcorè, per far capire ai giocatori che dovevano vincere un match importantissimo in chiave salvezza, a prescindere dall’allenatore che siede in panchina. Che questa sia una squadra non dal grande tasso tecnico lo si era capito sin da subito, ma a questa carenza si può sopperire con la grinta. Una squadra che purtroppo si porta dietro errori del passato ma anche del mercato estivo. Che è stata ricostruita a gennaio senza un budget adeguato e in cui è sfumato il ritorno di Antenucci che avrebbe fatto davvero molto comodo.


Parole che Cardinaletti ha detto ai giocatori dopo la sconfitta subita contro il Vicenza. Mancano poche partite al termine del campionato e l’Ascoli è chiamato a impegni difficili, a cominciare dal Perugia in trasferta e contro il Cagliari al Del Duca. Non sono più tollerabili altre defaillance come quella contro il Vicenza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico