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ASCOLI «Guarda come Gondolo» e «Gondo la, Gondo cha cha cha». I ritornelli, rivisitati, delle celebri canzoni di Edoardo Vianello e Caterina Valente sono i motivetti più cantati dai tifosi bianconeri nelle ultime ore. E cioè da quando l’urgano Cedric Gondo si è abbattuto sulla Sicilia. Più precisamente su Palermo, stadio Renzo Barbera: tre gol, tutti diversi tra loro, per regalare all’Ascoli la seconda vittoria nella propria storia sul campo dei rosanero e per far volare il Picchio a quota 7 in classifica.
Uragano Gondo
«Sinceramente non mi aspettavo un avvio di stagione così, visto che sono qui da poco. Ma il mister mi ha dato fiducia e io sto cercando di ripagarla» le parole dell’attaccante ivoriano nell’immediato post partita. Primo gol di rapina, sfruttando un buco avversario.
Gruppo e famiglia
Sotto le Cento Torri, Gondo ha trovato la fiducia di mister Bucchi, che punta forte su di lui, e dei compagni di squadra, che lo hanno accolto nel migliore dei modi: «Sono felice per i tre gol segnati e per la vittoria, adesso dobbiamo continuare così senza guardare la classifica del campionato né tantomeno quella marcatori» le sue parole dopo aver annichilito il Palermo. «Il gruppo mi ha accolto benissimo e mi sta aiutando molto, voglio fare il massimo. A chi dedico i gol? Alla mia famiglia e ai tifosi». Proprio quei tifosi che, fin dal suo arrivo in città, hanno saputo trasmettergli calore e passione: «Contiamo su di te», «Mi raccomando Cedric, facci divertire ed esultare» le parole dei supporter che avevano incontrato Gondo, la sera del 10 agosto scorso, a passeggiare per la prima volta tra le vie del centro storico cittadino.
Il gondoliere
Neppure il tempo di arrivare e subito una maglia da titolare all’esordio contro la Ternana, complice la squalifica di capitan Dionisi. In campo dall’inizio alla fine senza segnare, il gol è stato solo rimandato di una settimana: contro la Spal, rigore conquistato e finalizzato, con esultanza sotto la Curva Nord con il tipico movimento del gondoliere. Forse nessuno si sarebbe però aspettato una serata magica come quella di Palermo. Una serata in cui l’ivoriano ha ammutolito gli oltre 22mila tifosi rosanero, regalando una gioia indimenticabile ai 176 cuori bianconeri presenti nel settore ospiti del Barbera e ricevendo anche i complimenti del tecnico avversario: «Mi fa davvero piacere, stimo molto mister Corini come allenatore». In passato c’è chi lo ha paragonato al connazionale Drogba, ma Gondo non vuole confronti scomodi e pensa solo a fare il bene dell’Ascoli. Tripletta in trasferta con la maglia bianconera, come in passato avevano fatto Bajic (3-3 a Cremona nel 2020/21), La Vista (2-3 al Vicenza nell’aprile 2004) e Trevisanello (2-3 al Verona nell’ottobre 1978 in A). Una bella pagina per l’Ascoli e per Gondo, ma c’è ancora un’intera stagione da scrivere. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico