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ASCOLI «L’allenatore Bucchi non è in discussione». È il messaggio che il patron dell’Ascoli calcio, Massimo Pulcinelli, ha fatto trapelare nell’ambiente della tifoseria, scosso dalla batosta casalinga con il Parma di Buffon. L’Ascoli non vince da quattro partite, ha ottenuto due punti nelle ultime quattro, ma la posizione di classifica è per ora rassicurante a una sola lunghezza dai playoff e a tre dalla palude dei playout.
Calma e gesso
Dunque, inutile fasciarsi la testa nonostante i due scivoloni consecutivi perchè il campionato è ancora lungo e si può sempre rimediare. Il ragionamento non fa una piega così come, nelle maschere del teatro greco, quello di alcuni tifosi molto preoccupati. Nelle ultime quattro partite, infatti, ma soprattutto nelle ultime due, qualcosa si è inceppato nel gioco dell’Ascoli.
Il senso di responsabilità
Mister Bucchi, prima di essere allenatore, è stato un ottimo calciatore e come egli stesso ha ammesso nella conferenza stampa di fine gara, è perfettamente consapevole di certe dinamiche all’interno e all’esterno dello spogliatoi. È stato il primo ad ammettere che l’Ascoli non ha affrontato con il piglio giusto la gara, che la squadra mostra ancora difficoltà ad adattarsi al nuovo sistema di gioco (dall’efficace 4-3-1-2 al 4-3-3 con la rinuncia al trequartista che ha fatto le fortune di Vivarini, Dionigi e Sottil) che molti suoi interpreti non sono nella condizione atletica giusta. Insomma la pausa di campionato giunge nel momento propizio per recuperare gli indisponibili e soprattutto lavorare sul nuovo sistema di gioco in vista dell’ostica trasferta di Benevento in cerca di rilancio. Bucchi chiede all’ambiente di avere pazienza, dopo che dall’altare è piombato nella polvere, specie nel rapporto con la tifoseria (ma si può sempre ricucire sulla base dei risultati). Appunto, i risultati, ma in quale ottica? Se l’obiettivo è quello della salvezza, allora non bisogna drammatizzare più di tanto il delicato momento che sta attraversando l’Ascoli come si sta cercando di propalare. Ma se l’obiettivo è più ambizioso, come d’altronde lo è il patron del club, allora bisognerà cambiare subito marcia perchè questo campionato, almeno dai nomi sulla carta degli avversari, è altamente competitivo e non ci saranno tante opportunità di recuperare il terreno perso come nei precedenti tornei. Bucchi è fin troppo scaltro per non capire che intestardirsi su un credo tattico rischia di sacrificarlo sull’altare del principio, mentre forse in questi casi conviene essere concavi e convessi allo stesso tempo. Ci sono due settimane di tempo per rimediare. Keep calm.
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Corriere Adriatico