Arbitro preso a calci e pugni: ecco come è finita Serra-Chiaravalle

Gustavo Malascorta, presidente dell'Aia Marche
ANCONA - Un episodio di violenza ha macchiato lo spettacolo della post season nei campionati dilettantistici che sta richiamando tanto pubblico sugli spalti. È accaduto...

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ANCONA - Un episodio di violenza ha macchiato lo spettacolo della post season nei campionati dilettantistici che sta richiamando tanto pubblico sugli spalti. È accaduto domenica nei minuti di recupero di Serra Sant’Abbondio-Chiaravalle, finale playoff del girone C di Seconda Categoria, quando il direttore di gara Gianluca Renzi di Pesaro è stato colpito sullo 0-1 da giocatori locali che reclamavano un rigore.


«Si è trattato di un’aggressione vera e propria che deve essere sottolineata in tutta la sua gravità e non sminuita. L’arbitro, che ha appena 21 anni, ha ricevuto prima una testata violentissima dal numero 9 del Serra Sant’Abbondio, poi è stato preso a calci e pugni da altri elementi della squadra locale e infine contestato in modo vibrante. Nonostante l’intervento degli assistenti di linea, è stato costretto a sospendere l’incontro in anticipo non esistendo più le condizioni per proseguire». Stigmatizza l’accaduto Gustavo Malascorta che esprime solidarietà al giovane fischietto, al quale sono stati dati dieci giorni di prognosi dal Pronto Soccorso dell’ospedale di Pesaro, a cui è ricorso per le cure del caso. «Stiamo parlando di uno dei migliori prospetti dell’Eccellenza - ha proseguito il presidente del Comitato Regionale Arbitri - che dovremo ricostruire sotto l’aspetto psicologico perché fortemente provato da un evento inconcepibile. In attesa delle decisioni del Giudice sportivo sugli autori del gesto, accogliamo volentieri le scuse del Serra Sant’Abbondio, che ha subito un danno economico e d’immagine per colpa di un manipolo di esagitati, e la telefonata del sindaco di Chiaravalle Damiano Costantini, che ha espresso vicinanza alla nostra categoria».


La stagione attuale era già stata segnata dai fatti di Colle 2006-Leonessa Montoro (Prima Categoria B), datati 26 novembre, quando l’arbitro Eriseld Nazeraj venne aggredito da giocatori e dirigenti della formazione dorica. «Grazie al lavoro delle forze dell’ordine, i colpevoli vennero individuati - ha concluso Malascorta - e puniti con sanzioni sportive esemplari, senza dimenticare i Daspo che verranno emessi a breve. Due eccezioni non compromettono la cultura sportiva di una regione che si sta mettendo in evidenza a livello nazionale per correttezza e prevenzione di certi fenomeni. Sotto questo aspetto le Marche rappresentano un’isola felice e vogliono continuare ad esserlo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico