ROMA - Due vittorie, le prime della stagione ed in sella all'Aprilia, rilanciano Marco Meladri nel Mondiale Superbike. A...
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A Sepang, in Malesia, è andato in scena un monologo firmato Aprilia, con il solo Sylvain Guintoli capace di tenere testa al ravennate, suo compagno di squadra. Il francese si è però dovuto arrendere in entrambe le manche, accontentandosi di due secondi posti.
In gara-1 il podio è stato completato da Eugene Laverty (Suzuki), in gara-2 da Tom Sykes (Kawasaki) che ha stretto i denti per la contusione al polso causata da un'incolpevole caduta nella prova precedente.
Grazie a queste due vittorie, Melandri sale al quinto posto tra i piloti (con 147 punti). Sono invece 13 quelli che separano Guintoli (188) da Sykes (201), leader della classifica e campione in carica. Aprilia accorcia le distanze anche nella graduatoria costruttori, dove è seconda a 4 punti dalla vetta.
«Una doppietta che ci voleva - ha commentato un raggiante Melandri - Nonostante le difficoltà non ci siamo mai arresi, abbiamo continuato a lavorare e a lottare. Qui ho trovato un buon feeling con la mia RSV4».
Nella prima manche le Aprilia di Melandri e Guintoli sono andate subito in fuga. L'ha spuntata Marco, bravo a ricucire il distacco creatosi dopo una carambola causata da Baz alla seconda curva, quella in cui si è fatto male Sykes. Una volta raggiunto il compagno di squadra, Melandri l'ha superato in staccata al 10/o giro, amministrando poi fino al traguardo.
In gara-2 lo stop per bandiera rossa al terzo giro (Agusta di Corti in fiamme) ha decretato una ripartenza, con distanza accorciata a 10 giri e schieramento di partenza basato sulle posizioni al momento dello stop. Quindi con le tre RSV4 in prima fila. Sylvain Guintoli ha preso subito vantaggio, mentre Marco Melandri ha lottato prima di lanciarsi all'inseguimento del compagno di squadra.
L'ultimo giro ha visto i due piloti Aprilia esibirsi in una serie di sorpassi. Arrivo in volata e Melandri ancora primo, dopo l'ultimo tentativo di risposta di Sylvain nella curva che precede l'arrivo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico