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ANCONA Non si facciano gli errori del passato: la rosa dell’Ancona non va smantellata. Al netto di una stagione negativa, con la salvezza diretta accolta come una liberazione (e forse qualcosa di più), dove i playout sembravano ormai scontati - e per certi versi meritati - esistono basi solide da cui ripartire. Sarebbe ingeneroso, oltre che errato, affermare il contrario. In questo senso sono diversi gli addetti ai lavori, tra cui lo stesso allenatore Roberto Boscaglia, a sostenere questa tesi.
Le certezze da cui ripartire
Nell’Ancona che verrà ci saranno alcuni punti fermi. Inevitabilmente. Tre su tutti, a scatola chiusa e con contratto già rinnovato: il portiere Perucchini, il difensore Mondonico e il centrocampista Paolucci.
Se arriveranno offerte concrete dalla Serie B trattenerlo risulterà difficile e complicato (anche per le quasi 30 primavere del centravanti che non si è mai confrontato con la Cadetteria).
Se, invece, le richieste dovessero provenire dalla Lega Pro sarà importante contrattaccare. In che modo? Garantendogli un progetto ambizioso che lo possa portare a competere per la B ma con la maglia dell’Ancona. Una maglia che l'attaccante di Pordenone sente sua. Andranno risolte al più presto anche le questioni riguardanti i rinnovi del capitano Gatto, del centrale Pasini e del terzino sinistra Martina, altri tre elementi imprescindibili nello scacchiere. Per i primi due, da quanto filtra, non dovrebbero esserci problemi mentre per l’esterno pugliese, passato dalla procura dell’ex Ancona Cris Miglietta a quella di Luca Ariatti, qualche grattacapo potrebbe sorgere. Il gradimento per lui sta emergendo sia in B che in C. Di fronte a una chiamata di un certo livello, non è escluso che possa salutare.
Dell’Ancona 2024-2025 potrebbero fare ancora parte, tra calciatori sotto contratto e non, i vari Barnabà, Cella, Marenco, Camigliano (che rientra dal prestito alla Pro Vercelli), Agyemang, Basso, D’Eramo e Giampaolo. Magari con ruoli da gregari. Una posizione di vantaggio la mantengono quei giocatori di proprietà (Barnabà, Cella, Marenco, Camigliano e Agyemang) rispetto a chi è in scadenza (Basso, D’Eramo e Giampaolo). Numerosa, invece, la flotta dei partenti. A Saco - tra i più positivi per rendimento con 7 reti e 2 assist - e Cioffi (0 gol, un semi-flop a cui andrebbe dato il beneficio di un’altra chance per le qualità) che rientreranno dal prestito a Napoli, seguiranno i saluti- talvolta neanche tanto rimpianti - di Vitali, Clemente, Pellizzari, Radicchio, Macchioni, Prezioso, Vogiatzis, Energe, Moretti e Lombardi (ceduto in questa annata con la formula del prestito).
Aspettando il summit
Al nuovo direttore sportivo chiamato a sostituire Francesco Micciola - altro tema dell’imminente summit di Hong Kong tra l’ad Nocelli e il presidente Tiong (stasera l’ad partirà da Roma con volo internazionale e scalo a Zurigo per atterrare alle 16.30 locali di domani) - spetterà il compito di puntellare la rosa in alcuni e determinati settori. Dovranno arrivare, per colmare il gap e battagliare per le posizioni di alta classifica, almeno cinque pedine di spessore. Un terzino destro, un mediano di sostanza, un trequartista, un esterno offensivo e una seconda punta che possa garantire gol e giocate. Se il mix tra permanenze, uscite e arrivi seguirà la road map tracciata, mister Boscaglia (al 99% sarà ancora lui il tecnico per il prossimo torneo) avrà per le mani una formazione pronta a giocarsi obiettivi ben più nobili di una salvezza all’ultima giornata.
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Corriere Adriatico