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ANCONA Due partite prima della sosta natalizia. E del mercato di riparazione che partirà il 2 gennaio. Si tratta di uno snodo cruciale in casa Ancona sia per il presente che per il futuro. Gli ambiziosi e lungimiranti progetti del domani, a cominciare dal centro sportivo, dipendono tutti da un comune denominatore: la salvezza. Le sconfitte contro Pontedera e Sestri, in particolare quest’ultima con la clamorosa rimonta da 0-2 a 3-2, hanno certificato ancor di più la convinzione che la rosa attuale vada assolutamente rafforzata. Per schivare brutte sorprese e mantenere a distanza le sabbie mobili della classifica (la zona playout, oggi, è lontana 3 punti).
Le sei uscite
Il modus operandi del direttore Francesco Micciola, da anni, è sempre lo stesso.
Il caso Paolucci
Una menzione specifica la merita Lorenzo Paolucci. La mezzala di Tollo, in scadenza a giugno 2024, è sulla lista dei desideri di molte squadre di Serie B e Serie C. Il suo entourage, sempre vigile, sarebbe in attesa di una mossa dell’Ancona sperando in un prolungamento importante a fronte di un progetto “a crescere”. Il tavolo delle trattative è avviato ma le operazioni non sono scontate. Le ultime ripetute sostituzioni che lo hanno visto protagonista, per certi versi, farebbero capire che non viene identificato come un intoccabile nonostante un rendimento di rilievo in questa prima fase di campionato. Tra le varie ipotesi, a tal proposito, non è escluso che davanti a un’offerta sostanziosa Paolucci potrebbe partire già a gennaio per evitare che si liberi poi, a parametro zero, a giugno. Chiaro è che se dovesse andar via sarebbe sostituito con un giocatore di pari livello e non con un ripiego. Almeno nelle intenzioni.
I nuovi arrivi
Il diktat societario si presenta semplice e lineare. Servono giocatori in grado di alzare gli standard. In che reparti? Sulla fascia destra difensiva, nel mezzo e in avanti con un esterno e un centravanti di scorta. Le entrate saranno tanto quante le uscite visto il limite massimo dei 24 elementi. Il mercato è un crocevia da non fallire, tanto che, nel blitz di Hong Kong, da parte dell’ad Nocelli direttamente nel feudo del patron si sarebbe parlato proprio di questo. Insieme a tutto il resto
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