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ANCONA Massimo Gadda ha la faccia scura quando arriva in sala stampa. Poco prima di presentarsi ai cronisti il tecnico, insieme a Guerini, Bruniera e alcuni giocatori, ha incontrato i tifosi della Curva Nord rimasti fuori dallo stadio per protesta.
L’incontro con i tifosi
Nonostante lo 0-4 appena incassato dal Castelfidardo, tutto il gruppo ha ricevuto il plauso dei tifosi che hanno voluto dedicare una lettera di ringraziamento a Gadda, Guerini e Bruniera. Parole di apprezzamento e di riconoscenza per quanto hanno fatto per l’Ancona, ieri e oggi. Gadda lo racconta: «A fine partita abbiamo incontrato i tifosi della Curva. Ci hanno dimostrato il loro affetto, una testimonianza toccante nei confronti miei, di Guerini e Bruniera». Un momento toccante che però nulla toglie all’amarezza del tecnico: «Abbiamo fatto una figuraccia, inaspettata dopo una settimana di lavoro positiva. Si è vista la differenza di motivazioni fra noi e il Castelfidardo.
Il futuro
Inevitabile la domanda sul futuro, alla luce dell’incontro negativo con la società dei giorni scorsi: «Abbiamo attraversato un’annata in mezzo a tanti problemi, per questo abbiamo avanzato delle nostre proposte. So che una parte della società ha detto categoricamente no alle nostre richieste, mentre l’altra parte forse aveva intenzione di concederci qualche apertura. Abbiamo tante idee ma servono le persone giuste per svilupparle, non vogliamo gestire i soldi di Polci e Marconi ma sono necessarie delle condizioni che non mi sembrano esserci. Eppure basterebbe poco». Tuttavia alla domanda sul suo futuro Gadda sembra non chiudere del tutto la porta all’Ancona: «Oggi non so dirvi che cosa farò il prossimo anno, vedremo. Questa è una città nella quale non è facile fare calcio ma Ancona ha delle grandi potenzialità, ha una tifoseria passionale. Non servirebbe neppure tanto, ma da come siamo partiti la situazione non è migliorata e questa è una forte delusione per me».
Gli stipendi
E’ stata poi la volta del capitano Filippo Boccardi, protagonista in settimana della rivolta dei calciatori: «Ci siamo sentiti presi in giro perché ad un nostro compagno è stato pagato lo stipendio e agli altri trenta no. Mi è stato spiegato che il bonifico al nostro compagno non era stato pagato, ci sono state date tutte le assicurazioni del caso. Ho usato toni molto forti, me ne assumo tutte le responsabilità, il giorno dopo però con Antonio Recchi mi sono chiarito. Noi comprendiamo le difficoltà, adesso aspettiamo fiduciosi». Poi le scuse per la figuraccia sul campo: «Chiedo scusa ai nostri tifosi anche a nome dei compagni, volevamo chiudere bene in casa. Abbiamo voglia di riscattarci ad Avezzano e di provare a centrare i playoff». A margine in sala stampa Andrea Manciola, con accanto Polci e Brilli, ha confermato per oggi il pagamento degli stipendi.
Il ds Tamai
Quasi mai Pietro Tamai ha parlato dopo la partita quest’anno. Ieri invece si è presentato in sala stampa: «E’ stata una prestazione indegna, e ingiustificabile. Forse non era facile dopo tutto quello che è accaduto in settimana ma siamo in torto marcio. Adesso dobbiamo onorare la maglia ad Avezzano, come ci hanno chiesto i tifosi della Curva Nord». Tamai ha provato a tirare un bilancio della stagione e pur accennando al budget a disposizione non è voluto entrare nei dettagli: «Abbiamo fatto il massimo credo rimanendo nel budget che la società ci ha assegnato. E a parte le figuracce come quella odierna e di Termoli abbiamo fatto il massimo o quasi».
Corriere Adriatico